"Provava, nei confronti di quella ragazza, il desiderio
singolare di scoprire tutto ciò che pensava, pur essendo certo che non avrebbe
condiviso la maggior parte delle sue idee."
"si era innamorata di un uomo scontroso e maschilista, e che
la trattava come una ragazzina"
Sperling & Kupfer
LE STANZE DELLO SCIROCCO
CRISTINA CASSAR SCALIA
Collana:Pandora
Genere. narrativa contemporanea
Pagine: 457
Prezzo: € 19,90
e-book: € 9,99
La Trama
È il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con
la famiglia, dopo una lunga assenza. Vittoria, la figlia più giovane,
indipendente e contestatrice ma legata al padre, non ha potuto che
assecondare il suo desiderio e trasferirsi in quella terra sconosciuta
che da sempre lui le ha insegnato ad amare. A Montuoro, per Vicki,
cresciuta a Roma e appassionata di fotografia e di auto da corsa,
l'impatto con una società conservatrice, ai suoi occhi maschilista,
formale e schiava dei pregiudizi, è destabilizzante. In mezzo a tante
conoscenze, saranno poche vere amicizie ad aiutarla a inserirsi nella
realtà del paese. Quello di Diego Ranieri è un nome ricorrente negli
ambienti a lei più vicini, un volto conosciuto che all'improvviso entra
con prepotenza nella sua vita. Ombroso e sfuggente, ancorato a una
mentalità assai diversa dalla sua ma capace di legarla a sé come nessun
altro, Diego porta i segni di un passato doloroso da cui stenta ad
affrancarsi, e con cui lei dovrà fare presto i conti. Divisa tra
sentimento e orgoglio, Vicki trova nella facoltà di Architettura di
Palermo, in piena occupazione, un rifugio in cui sentirsi meno estranea.
Armata di macchina fotografica, inizia a scoprire la città, a
conoscerne la bellezza enigmatica e i lati oscuri, fino a rimanerne
stregata. E proprio per le strade di Palermo la sua storia s'intreccerà
con quella, drammatica, di zia Rosetta, la cui apparenza mai lascerebbe
intuire cosa nasconde il suo passato.
Opinione di Charlotte
Ho chiuso questo libro dopo due sessioni notturne di piacevolissima lettura
e sono ancora frastornata dalle emozioni che ho provato, e che sto ancora metabolizzando.
Se in La seconda estate Cristina Cassar Scalia aveva dato
prova di grande abilità narrativa e di squisita eleganza, raccontando con
misura e raffinatezza una storia d' amore nata in una cornice borghese seducente e sviluppatasi nell' arco di decenni, in questo romanzo il coinvolgimento dell' autrice e di riflesso del lettore nel contesto storico e nei luoghi descritti si rivela ancor più viscerale e partecipato.
Le stanze dello scirocco è un inno alla Sicilia, alla sua
gente, ai suoi profumi e alla sua storia. Una dedica ad una terra sontuosa, avvolgente,
maestosa , di straordinari bellezza a calore, ma anche decadente e piena di contraddizioni ; cornice di una vicenda che si dipana nell' arco di poco più di una stagione, ma che è sospesa tra passato, presente e futuro, ed è pennellata attraverso profumi, assaggi, sensazioni, itinerari
mozzafiato. Una storia d' amore travagliata e al contempo dolcissima, in un periodo in cui
- certamente più di adesso, in virtù della globalizzazione - in Sicilia convivono due anime: la tradizione e il nuovo che
avanza, il radicamento di valori ancestrali e la loro contestazione, il calore umano e il perbenismo impietoso. La Palermo che sta cambiando
viene contrapposta a Montuoro, un paese immaginario che
simbolicamente racchiude in sé gli elementi più saldi della tradizione siciliana: da un lato le studentesse nel capoluogo occupano le università, dall' altro le ragazze di paese passano le giornate a sognare matrimoni faraonici. In questa realtà convivono il monsignore tradizionalista e bigotto e il
prete illuminato e generoso, il palazzo storico e la natura rigogliosa, le friggitorie con i cibi di strada in cartoccio e i pranzi in famiglia con l' argenteria in bella mostra.
Un romanzo giocato dialetticamente sulle diversità, quindi:
sia per quanto riguarda l’
ambientazione, sia per la romantica ,
passionale, casta e pulita relazione tra due personaggi carismatici nella loro naturalità: caratterialmente opposti, raccontati in modo intimo senza parteggiare per nessuno dei due, bensì sottolineando luci ed ombre
di entrambi. Vicky è una studentessa
giovane e motivata appassionata di auto e fotografia – hobbies decisamente
poco diffusi tra le donne nella perbenista Montuoro, in
cui la mentalità patriarcale è ben lungi dall’ essere tramontata e in cui
imperano il pettegolezzo e il “ pare brutto” ; educata
dai genitori con adorazione, rispetto e libertà di esprimersi, Vicky si ritrova " diversa" dalle altre ragazze, nè abbastanza rivoluzionaria , nè abbastanza " a modo", e cerca di affermare la propria individualità senza curarsi troppo delle apparenze. Ma è costretta a venire a patti con il paese e la sua mentalità di fronte all' effetto devastante che le provoca Diego, un
uomo più vecchio di lei, ombroso, onesto, tradizionalista fino al midollo: affascinante
e affidabile proprio per questo. Che dal canto suo, nonostante un passato assai ingombrante lo tormenti e lo condizioni - in
virtù di atteggiamenti profondamente
radicati nella mentalità in cui è cresciuto - di fronte a Vicky si ritrova a
mettere in discussione le sue scelte per la prima volta nella
vita, e a confrontarsi con convinzioni ben diverse dalle sue.
L’ innamoramento acerbo, spontaneo fronteggia quello maturo, pieno di paure e paradossalmente più fragile e insicuro: l' intensità dell’ energia che si sprigiona è fortissima. Pur non capendosi completamente, Diego e Vicky
si amano profondamente, si rispettano e provano a trovare un punto d’ incontro
tra le loro mentalità differenti: caparbi e
orgogliosi, entrambi per motivi diversi si sentono minacciati da un' attrazione che va ad
intaccare opinioni maturate con gli anni e frutto dell' educazione ricevuta, ma nello stesso tempo non riescono a fare a meno
di cercarsi poiché uno è la parte
complementare dell’ altro. Tormento e ossessione, conforto e speranza: Vicky e
Diego ispirano tenerezza nel loro trovarsi disarmati di
fronte a qualcosa che non sanno gestire e che li terrorizza e li galvanizza al contempo.
Come è intuibile, il loro non è un legame a sé, racchiuso in una bolla, ma è
imprescindibile dal luogo in cui vivono e dalle sue regole implicite: che seppur riconosciute da entrambi come ipocrite e obsolete sono in grado di
condizionare i destini di persone e di intere famiglie . Diego e Vicky nel loro percorso di crescita personale e di
progressivo incontro sono aiutati da genitori e fratelli uniti e amorevoli che li
criticano, li comprendono, li sostengono, li lasciano sempre liberi di decidere autonomamente e di sbagliare. E se questo atteggiamento quando è riservato a Diego non
è poi così strano, sicuramente lo è nei confronti di Vicky in quanto donna, forstiera e nubile. La figura paterna che ha al suo fianco è davvero memorabile: complice e lungimirante, Enzo dimostra immancabilmente fiducia
e amore incondizionato, e pur desiderando il meglio per la figlia e non essendo sempre d' accordo con lei , non ostacola mai le sue
scelte e non si basa sulle apparenze e sui giudizi altrui.
Oltre ai protagonisti , tra Montuoro e Palermo si muovono molti altri personaggi : con i suoi segreti, i suoi sogni, la sua grandezza, la sua meschinità, ciascuno ricopre un ruolo ben definito nel rappresentare
la cultura dell’ epoca, le diverse sensibilità e le molteplici reazioni di fronte al cambiamenti sociali in atto.
Con questo struggente romanzo Cristina Cassar Scalia conferma le sue qualità; addirittura, a mio avviso rispetto
al libro precedente si dimostra ancor più calda e vera . La storia di Diego e Vicky non è contrastata dalla loro
epoca, ma puttosto inscritta nell’ epoca; l' ostacolo è costituito dalle loro personalità, dalle cicatrici, dalla necessità di imparare ad amare ciò che è diverso da se stessi, riconoscendo che è proprio quello di cui si ha bisogno.
In conclusione, Le stanze dello scirocco racchiude in sé fascino di una regione che è ancora e sempre
legata al suo passato. La sua autrice è
come Vicky: fotografa la realtà di un mondo in bilico tra antico e moderno mediante
la scelta di inquadrature che cambiano di volta in volta. E così anime differenti convivono, mentalità diverse si incontrano, scontrano, talvolta riescono a dialogare: e quando ci riescono portano novità positive e
costruttive, atte a sconfiggere il pregiudizio e la grettezza, a portare luce dove
si erano annidati l’ ombra e il dolore. Il tutto senza stavolgimenti, senza soluzioni sdolcinate e inverosimili che accontentino
tutti: ma compiendo un passo alla volta, con pazienza, fiducia, volontà, consapevolezza. Per un epilogo duraturo e suggestivo che permane nel cuore del lettore.
L' Autrice
Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977
ed è di Noto. Medico chirurgo specialista
in Oftalmologia, attualmente vive e
lavora a Catania. Il suo primo romanzo,
La seconda estate, è stato insignito del
Premio Internazionale Capalbio Opera
Prima ed è stato tradotto in Francia. Per
Le stanze dello scirocco l'autrice ha scelto
come teatro la sua terra, la Sicilia.
Di Cristina Cassa Scalia Sognando tra le Righe ha recensito anche:
La seconda estate ( Sperling&Kupfer 2014, recensione QUI)
La seconda estate ( Sperling&Kupfer 2014, recensione QUI)
2 commenti:
Charlotte, se vogliamo parlare di fotografie, tu ne hai appena scattata una incredibile.... Una recensione eccezionale che come sempre è riuscita a disarmarmi... Non mi perderò questo libro per niente al mondo!
Sybil, se ti conosco pocopocopocopoco, questo libro è proprio nelle tue corde!! :-)
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