lunedì 15 giugno 2015

LE STANZE DELLO SCIROCCO Cristina Cassar Scalia Recensione


"Provava, nei confronti di quella ragazza, il desiderio singolare di scoprire tutto ciò che pensava, pur essendo certo che non avrebbe condiviso la maggior parte delle sue idee."

"si era innamorata di un uomo scontroso e maschilista, e che la trattava come una ragazzina"

Sperling & Kupfer
LE STANZE DELLO SCIROCCO 
CRISTINA CASSAR SCALIA


Collana:Pandora
Genere. narrativa contemporanea
Pagine:  457
Prezzo:  € 19,90
e-book:  € 9,99 

 La Trama

È il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la famiglia, dopo una lunga assenza. Vittoria, la figlia più giovane, indipendente e contestatrice ma legata al padre, non ha potuto che assecondare il suo desiderio e trasferirsi in quella terra sconosciuta che da sempre lui le ha insegnato ad amare. A Montuoro, per Vicki, cresciuta a Roma e appassionata di fotografia e di auto da corsa, l'impatto con una società conservatrice, ai suoi occhi maschilista, formale e schiava dei pregiudizi, è destabilizzante. In mezzo a tante conoscenze, saranno poche vere amicizie ad aiutarla a inserirsi nella realtà del paese. Quello di Diego Ranieri è un nome ricorrente negli ambienti a lei più vicini, un volto conosciuto che all'improvviso entra con prepotenza nella sua vita. Ombroso e sfuggente, ancorato a una mentalità assai diversa dalla sua ma capace di legarla a sé come nessun altro, Diego porta i segni di un passato doloroso da cui stenta ad affrancarsi, e con cui lei dovrà fare presto i conti. Divisa tra sentimento e orgoglio, Vicki trova nella facoltà di Architettura di Palermo, in piena occupazione, un rifugio in cui sentirsi meno estranea. Armata di macchina fotografica, inizia a scoprire la città, a conoscerne la bellezza enigmatica e i lati oscuri, fino a rimanerne stregata. E proprio per le strade di Palermo la sua storia s'intreccerà con quella, drammatica, di zia Rosetta, la cui apparenza mai lascerebbe intuire cosa nasconde il suo passato.

Opinione di Charlotte 
Ho chiuso questo libro dopo due sessioni notturne di piacevolissima lettura e sono ancora frastornata dalle emozioni che ho provato, e che sto ancora metabolizzando.
Se in La seconda estate Cristina Cassar Scalia aveva dato prova di grande abilità narrativa e di squisita eleganza, raccontando  con misura e raffinatezza  una storia d' amore nata in una cornice borghese seducente e sviluppatasi  nell' arco di decenni,  in questo romanzo   il coinvolgimento dell' autrice e di riflesso del lettore nel contesto storico e nei luoghi descritti   si rivela ancor  più viscerale e partecipato.
Le stanze dello scirocco è un inno alla Sicilia, alla sua gente, ai suoi profumi e alla sua storia. Una dedica ad una terra sontuosa, avvolgente, maestosa , di straordinari bellezza a calore, ma anche decadente e piena di contraddizioni ;   cornice di una vicenda che si dipana  nell' arco di poco più di una stagione,  ma che è  sospesa tra passato,  presente e futuro, ed è pennellata attraverso  profumi, assaggi,  sensazioni, itinerari mozzafiato.   Una storia d' amore travagliata e al contempo dolcissima,   in un periodo in cui - certamente più di adesso,  in virtù della globalizzazione   - in Sicilia  convivono due anime: la tradizione e il nuovo che avanza, il radicamento di valori ancestrali e la loro contestazione, il calore umano e il perbenismo impietoso. La Palermo che sta cambiando viene contrapposta a Montuoro,  un paese immaginario che simbolicamente racchiude in sé gli elementi più saldi della tradizione siciliana:   da un lato le studentesse nel capoluogo   occupano le università, dall' altro  le ragazze di paese  passano le giornate a sognare  matrimoni faraonici. In questa realtà  convivono   il monsignore tradizionalista e bigotto e il prete illuminato e generoso,    il palazzo storico e  la natura rigogliosa, le friggitorie con i cibi di strada in cartoccio   e i pranzi in famiglia  con l' argenteria in bella mostra.
Un romanzo giocato dialetticamente sulle diversità, quindi:  sia per quanto riguarda l’ ambientazione,  sia per la romantica , passionale, casta e pulita relazione  tra  due  personaggi carismatici nella loro naturalità: caratterialmente opposti, raccontati in modo intimo senza parteggiare per nessuno dei due,  bensì sottolineando luci ed ombre di entrambi. Vicky è una studentessa giovane e motivata appassionata di auto e fotografia – hobbies decisamente poco diffusi  tra le donne nella  perbenista Montuoro, in cui la mentalità patriarcale è ben lungi dall’ essere tramontata e in cui imperano il pettegolezzo e il “ pare brutto” ;   educata dai genitori con adorazione, rispetto e libertà di esprimersi, Vicky si ritrova  " diversa" dalle altre ragazze, nè abbastanza rivoluzionaria , nè abbastanza " a modo", e cerca di affermare la propria individualità senza curarsi troppo delle apparenze. Ma è costretta   a venire a patti con il paese e la sua mentalità    di fronte  all' effetto devastante che le provoca   Diego,  un uomo  più vecchio di lei, ombroso,  onesto, tradizionalista fino al midollo:  affascinante e affidabile proprio per questo. Che  dal canto suo, nonostante  un passato assai ingombrante lo tormenti e lo condizioni - in virtù di  atteggiamenti profondamente radicati nella mentalità in cui è cresciuto - di fronte a Vicky si ritrova a mettere in discussione le sue scelte  per la prima volta nella  vita, e a confrontarsi con convinzioni   ben diverse dalle sue. 
L’ innamoramento acerbo, spontaneo fronteggia quello maturo, pieno di paure e paradossalmente più fragile e insicuro:  l' intensità dell’ energia che si sprigiona è fortissima. Pur non capendosi completamente, Diego e Vicky si amano profondamente, si rispettano e provano a trovare un punto d’ incontro tra le loro mentalità differenti:  caparbi e orgogliosi, entrambi per motivi diversi si sentono minacciati da un' attrazione che va ad intaccare opinioni maturate con gli anni e frutto  dell'  educazione ricevuta,  ma  nello stesso tempo non riescono a fare a meno di cercarsi  poiché uno è la parte complementare dell’ altro. Tormento e ossessione, conforto e speranza: Vicky e Diego ispirano tenerezza nel loro trovarsi disarmati   di fronte a qualcosa che non sanno gestire e che li terrorizza e li galvanizza al contempo.
Come è intuibile, il loro non è un legame a sé, racchiuso in una bolla,   ma è imprescindibile dal luogo in cui vivono e dalle sue regole implicite:  che seppur riconosciute da entrambi come  ipocrite e obsolete sono in grado di condizionare i destini di persone e di  intere famiglie . Diego e Vicky nel loro percorso di crescita personale e di progressivo incontro sono aiutati da genitori e fratelli  uniti e amorevoli che li criticano, li comprendono, li sostengono, li lasciano sempre  liberi di decidere autonomamente e  di sbagliare. E se questo atteggiamento quando è riservato a   Diego non è poi così strano, sicuramente lo è nei confronti di Vicky in quanto donna, forstiera e nubile. La figura paterna che ha al suo  fianco  è davvero memorabile: complice e lungimirante, Enzo dimostra immancabilmente fiducia e amore incondizionato, e pur desiderando il meglio per la figlia e non essendo sempre d' accordo con lei ,  non ostacola mai le sue scelte e non si basa sulle apparenze e sui giudizi altrui.
Oltre ai protagonisti , tra Montuoro e Palermo si muovono molti altri personaggi :  con i suoi segreti, i suoi sogni, la sua grandezza,  la sua meschinità, ciascuno ricopre   un ruolo ben definito nel rappresentare la  cultura dell’ epoca, le diverse sensibilità e le molteplici reazioni di fronte al cambiamenti sociali in atto. 
Con questo struggente romanzo Cristina Cassar Scalia conferma le sue qualità; addirittura,  a mio avviso  rispetto al libro precedente si dimostra   ancor più calda e  vera . La storia di Diego e Vicky non è contrastata dalla loro epoca, ma puttosto inscritta nell’ epoca;  l' ostacolo è costituito  dalle loro   personalità, dalle cicatrici, dalla necessità di imparare ad amare ciò che è diverso da se stessi, riconoscendo  che è proprio quello di cui si ha bisogno. 
In conclusione, Le stanze dello scirocco racchiude in sé fascino di una regione che è ancora e sempre legata al suo passato. La sua autrice è come Vicky: fotografa la realtà di un mondo in bilico tra antico e moderno mediante la scelta di inquadrature che cambiano di volta in volta. E così anime differenti convivono, mentalità diverse  si incontrano,  scontrano, talvolta riescono a dialogare: e quando ci riescono portano novità positive e costruttive, atte a sconfiggere il pregiudizio e la grettezza, a portare luce dove si erano annidati l’ ombra e il dolore. Il tutto senza stavolgimenti, senza soluzioni  sdolcinate e inverosimili che accontentino tutti: ma compiendo un passo alla volta, con pazienza, fiducia, volontà, consapevolezza. Per un epilogo  duraturo e suggestivo  che permane  nel cuore del lettore.

L' Autrice 



Cristina Cassar Scalia è nata nel 1977 ed è di Noto. Medico chirurgo specialista in Oftalmologia, attualmente vive e lavora a Catania. Il suo primo romanzo, La seconda estate, è stato insignito del Premio Internazionale Capalbio Opera Prima ed è stato tradotto in Francia. Per Le stanze dello scirocco l'autrice ha scelto come teatro la sua terra, la Sicilia. 
Di Cristina Cassa Scalia Sognando tra le Righe ha recensito anche: 
La seconda estate ( Sperling&Kupfer 2014, recensione QUI)


2 commenti:

Sybil Sognandotralerighe ha detto...

Charlotte, se vogliamo parlare di fotografie, tu ne hai appena scattata una incredibile.... Una recensione eccezionale che come sempre è riuscita a disarmarmi... Non mi perderò questo libro per niente al mondo!

Charlotte Sognandotralerighe ha detto...

Sybil, se ti conosco pocopocopocopoco, questo libro è proprio nelle tue corde!! :-)