venerdì 27 aprile 2018

IL PRIMO FIORE DI ZAFFERANO Laila Ibrahim Recensione


“Il mondo non è sempre bello , ma ogni persona ha il suo posto . Edward ha il suo posto e quella giovane schiava ha il suo . Tu hai il tuo . Non possiamo scegliere il nostro posto e , anche se non ci piace , dobbiamo accettarlo . “

Un romanzo avvincente e struggente tra schiavismo e abolizionismo , che introduce il lettore a usi e costumi oggigiorno inconcepibili - purtoppo non sempre e non dappertutto superati - , attraverso le vicende “ domestiche” di una ricca ereditiera bianca e della sua balia nera.

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IL PRIMO FIORE DI ZAFFERANO
LAILA IBRAHIM 

Traduzione: Roberta Maresca
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 254 
Prezzo: € 9.99
ebook: € 4.99 ( compreso nell' abbonamento Kindle Unlimited)
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La Trama
Nella Virginia delle grandi piantagioni e degli schiavi, la piccola Lisbeth Wainwright, primogenita di una ricca famiglia, è affidata fin dalla nascita alla balia Mattie, la schiava di colore costretta a separarsi dal figlioletto per accudire la neonata dei padroni. Tra le due si instaura un rapporto di grande affetto e complicità, che permette alla bambina di crescere nell’amore che i genitori non sono in grado di darle.
Mr. Wainwright è un padre insensibile e un convinto schiavista, Mrs. Ann è una madre fredda e attenta solo alle convenzioni sociali. Saranno Mattie e gli altri schiavi a colmare il vuoto affettivo della piccola Lisbeth, a mostrarle il vero valore delle cose e delle persone.
Mattie accompagna Lisbeth nella propria maturazione personale – da piccola di casa a giovane debuttante – e nella scoperta delle bellezze e dei dolori del mondo. Ma un legame talmente forte tra due realtà così diverse non sarà immune dai pericoli di un’epoca segnata dall’ingiustizia. Se Mattie dovrà affrontare fino in fondo la crudeltà dello schiavismo, Lisbeth imparerà a conoscere un senso della vita che le farà sfidare le convenzioni di quegli anni.
Il primo fiore di zafferano è la storia di queste due donne che sfidano il proprio tempo e lottano per la conquista della propria libertà e della dignità.

Opinione di Charlotte
Il primo fiore di zafferano è il segnale del cambiamento, il “la” ad una stagione migliore dopo la rigidità invernale . Ed è il filo conduttore di un romanzo declinato al femminile , ambientato tra dimore lussuose e baracche fatiscenti, che racconta i destini di due donne tanto unite quanto divise dalle prescizioni sociali. Siamo in Virginia, negli anni che precedono la Guerra di Secessione: pagine di storia buie e vergognose all’ insegna dello schiavismo , del profondo divario tra stili di vita e livello di istruzione, di soprusi fisici e morali di ogni tipo, di becera ignoranza e di crudeltà legalizzata. Ricchi privilegiati sfrontati palesano profonda inadeguatezza morale, spremono terre e manodopera per consolidare supremazia e patrimonio, hanno potere di vita e di morte su persone considerate alla stregua di merci e private completamente della possibilità di far valere diritti e pulsioni naturali : fra tutti, nel romanzo viene evidenziato l' impedimento per gli schiavi ad avere un famiglia e a creare legami affettivi.
Tra Lisbeth e Mattie vi è un profondo divario sociale, palese fin dai primi vagiti della prima, che costringono la seconda a diventare una schiava di casa abbandonando il proprio figlio di pochi mesi: una separazione ingiusta e straziante, accompagnata da un altrettanto penoso attaccamento tra le due protagoniste, a costituire unico punto di riferimento e di affetto sincero reciproci , seppur " sconvenienti " e inopportuni.
Man mano che Lisbeth cresce, il divario tra la sua esistenza e quella di Mattie si fa sempre più marcato, eppure la presenza dell' una incide profondamente sul destino dell' altra . Tramite le visioni parziali alternate e contrapposte delle due protagoniste emerge ogni tipo di iniquità: al contempo prendono forma una consapevolezza e una complicità genuine e scaturite dal sentimento, in grado di accompagnare entrambe in un percorso di crescita personale basato su scelte non facili, rinunce e sfide, in nome della propria libertà e della salvaguardia del proprio cuore e della propria coscienza contro leggi stabilite a beneficio altrui . Non è uno stravolgimento repentino, ma un germoglio che nell’ arco di vent’ anni porta ad un’ incalzante avvicendarsi di gioie, dolori, sacrifici, nel tentativo di sottrarsi a ruoli inaccettabili imposti per nascita e colore della pelle.
Il primo fiore di zafferano è un romanzo estremamente coinvolgente, dalla scrittura fluida ma incisiva e dalla sceneggiatura quasi febbrile: impossibile non rimanerne emotivamente colpiti, riconoscendo al contempo la cultura, la lungimiranza e l' obiettività di Laila Ibrahim. 


L' Autrice 

L’esperienza di Laila Ibrahim nel campo della psicologia dello sviluppo multirazziale è stata fondamentale per la creazione della storia di Mattie e Lisbeth. Laila è fondatrice e direttrice della Woolsey Children School e coordina le associazioni per l’infanzia e la famiglia della Prima Chiesa Unitariana di Oakland, in California. Questo tipo di attività le ha permesso di maturare uno sguardo privilegiato sulle dinamiche dei rapporti genitori-figli e in generale sul mondo degli affetti familiari. Vive a Woolseyville, un piccolo paese vicino a Berkeley, con la moglie Rinda, i loro cani Bella e Lucie e, di tanto in tanto, con le loro giovani figlie Kalin e Maya. Il primo fiore di zafferano è il suo romanzo d’esordio..

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