venerdì 30 marzo 2018

FIDANZATI DELL'INVERNO Christelle Dabos L'attraversaspecchi vol.1 Recensione

La stampa francese lo accosta alle saghe di J.R. Rowling e Philip Pullman, io dico che non è accostabile a niente se non a se stesso. Un inizio saga col botto, un romanzo che desideravo leggere da anni, un intreccio originale e immaginifico. Una dimensione nuova dove perdersi piacevolmente, cinquecento pagine che scorrono come un fiume in piena, una narrazione così vivida da trascinarti fisicamente dentro la scenografia. Dopo una lettura così ho solo due desideri: che arrivi presto il secondo e che qualcuno decida di trasporlo in pellicola. 
Un plauso scrosciante alla Edizioni E/O per averlo portato in Italia e al traduttore per averne avuto cura.
Lettori, giovani e adulti, se avete voglia di leggere un romanzo Fantasy senza limite d'età, questo è quello che fa per voi!   





Edizioni E/O

Attraversare gli specchi 
significa affrontare se stessi 

#1 L'attraversaspecchi

FIDANZATI DELL'INVERNO
Christelle Dabos

Traduzione di Alberto Bracci Testasecca
Collana: Hardcover
Genere: Fantasy YA
Pagine: 512
Prezzo: 16,00
Ebook: 12,99


Trama

L’Attraversaspecchi è una saga letteraria in quattro volumi che mescola Fantasy, Steampunk e Belle Époque, paragonata dalla stampa francese alle saghe di J.K. Rowling e Philip Pullman. Fa da sfondo un universo composto da 21 arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra. La protagonista, Ofelia, è originaria dell’arca “Anima”; una ragazza timida, goffa e un po’ miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un’altra arca, “Polo”, molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra di loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo. Fidanzati dell’inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di lettori giovani e adulti.



opinione di foschia75


INNAMORATA SENZA RISERVE.

Era da tanto, tanto tempo, che sognavo di leggere una storia come questa, così originale e immaginifica. 

IL MONDO COME LO CONOSCIAMO NON ESISTE PIÙ

LA LACERAZIONE DEL VECCHIO MONDO CORRISPONDE ALL'ANNO ZERO

LE POPOLAZIONI VIVONO DISTRIBUITE SU 21 ARCHE (città fluttuanti)

OGNI POPOLAZIONE HA LE SUE LEGGI, I SUOI DONI PECULIARI.

OGNI ARCA POSSIEDE "IL LIBRO" E L'ANTENATO/A IMMORTALE

OGNI ARCA RISPECCHIA CARATTERISTICHE LEGATE AL MOMENTO DELLA LACERAZIONE DEL VECCHIO MONDO


Questa nuova saga fantasy, dalle tinte Steampunk/Belle Epoque promette benissimo fin dalle primissime pagine dove viene presentata la protagonista Ofelia.



Nel bel mezzo della specchiera di un armadio emerse un naso.   
Il naso venne avanti, subito seguito da un paio di occhiali, un'arcata sopraccigliare, una fronte, una bocca, un mento, guance, occhi, capelli, collo e orecchie. Sospesa al centro dello specchio fino alle spalle, la faccia guardò a destra e a sinistra. Poi, più in basso, affiorò la piega di un ginocchio portandosi dietro un corpo che si estrasse dal vetro tutto insieme, come se uscisse da una vasca da bagno. La figura sbucata dallo specchio consisteva in un vecchio cappotto logoro, un paio di occhiali grigi e una lunga sciarpa a tre colori. 
Sotto quegli strati c'era Ofelia. 


Ofelia è un'animista e come il resto della sua gente, ha il potere di aggiustare le cose... Non solo. È una Lettrice, ha il potere di leggere la storia degli oggetti col solo tocco delle dita. Questo particolare dono lo hanno tutti gli animisti fin da piccoli, ma se non viene coltivato, presto scompare. Ofelia è una delle poche brave lettrici di Anima, l'arca sulla quale vive e dove è custode del museo della sua città. Ama raccogliere cimeli e oggetti appartenenti al vecchio mondo e ogni tanto ne tocca qualcuno per scoprirne il passato. Il resto del tempo indossa dei guanti speciali per creare una barriera che non le consente di "leggere accidentalmente", poiché non sempre scoprire il passato degli oggetti è così positivo. 
Ofelia trascorre le sue giornate immersa nella storia della sua Arca, ha una famiglia numerosa e uno zio con il quale condivide il suo lavoro e la passione per la Storia del suo popolo.
Le cose cambiano drasticamente quando viene promessa in sposa a un uomo appartenente a un'Arca molto lontana e isolata chiamata Polo la cui fama non è certo rassicurante: gli abitanti di Polo sono spietati e freddi cacciatori retrogradi, o così è scritto nei diari di viaggio degli antenati di Ofelia.
Di solito è raro che avvengano matrimoni al di fuori delle Arche, quando succede è per sancire un patto, un'alleanza. Questo sarà il destino al quale non si sottrarrà la nostra giovane protagonista che partirà incontro al suo destino su un'Arca che si preannuncia fredda e inospitale...
Così inizia la strepitosa storia di Ofelia e del suo fidanzato Thorn, glaciale e scorbutico funzionario di Polo.



Ofelia lo osservava in tralice.  Non osava guardarlo con insistenza per paura che lui percepisse  il suo sguardo e si voltasse bruscamente verso di lei. Tuttavia con due brevi occhiate si fece un'idea della sua faccia, e quello che intravide le fece venire la pelle d'oca. Occhi slavati, naso affilato, capelli chiari, cicatrice che gli attraversava  la tempia: l'intero suo profilo era impregnato di disprezzo, un disprezzo rivolto a lei e a tutta la sua famiglia. 





E qui comincio a parlarvi delle emozioni che la lettura di questo romanzo mi ha trasmesso. Emozioni intense che mi hanno sospesa nel tempo, macinando cinquecento pagine in appena tre sere. Una narrazione serrata, descrizioni così vivide da immaginare la storia trasposta in film, personaggi che entrano prepotentemente nell'immaginario e una scenografia davvero originale.
Ofelia e Thorn sono due personaggi difficili da dimenticare perché fuori dai soliti cliché fantasy rosa che conosciamo. Lei minuta, occhialuta e impacciata, è l'atipica eroina fantasy steampunk, bruttina ma estremamente acuta e intelligente, una donnina indipendente che non parla molto e quando apre bocca è per lasciare il segno. Thorn dal canto suo è un personaggio tutto da scoprire e amare... pagina dopo pagina. Un uomo silenzioso, che nasconde un passato familiare tormentato, che ha fatto del lavoro la sua unica ragione di vita; cresciuto con la zia, lo conosceremo un po' più intimamente attraverso gli occhi di Ofelia. Entrambi sono caratterizzati in modo davvero magistrale, i loro caratteri sono così opposti da creare la giusta carica attrattiva, quelle scintille che rapiscono fin dal primo incontro.
Non nascondo di averlo cercato per tutto il romanzo, di aver sperato che gli incontri/scontri con Ofelia fossero sempre più numerosi, perchè il loro rapporto ricorda molto quello tra Elizabeth Bennet e Mr. Darcy declinati in chiave Steampunk/BelleEpoque Young Adult. Forse è proprio per questo che la serie ha incollato alle pagine anche gli adulti.

Ma veniamo infine al nucleo della storia: Una volta giunta sull'Arca Polo, Ofelia verrà risucchiata da una serie di eventi che la vedranno protagonista di un disegno all'inizio confuso e misterioso (particolare che attirerà tutta la sua curiosità e il suo innato "dono" di cacciarsi nei guai), per poi via via rendersi sempre più chiaro e inquietante. Niente è così scontato come sembra, il suo destino è legato a quello di Thorn, ma non per uno scontato patto matrimoniale. Dietro la loro unione c'è un disegno molto più calcolato di quanto mai potessero immaginare. L'Amore? Scommetto che siete curiosi...
L'amore intrecciato tra le pagine di questo romanzo, è qualcosa che vi rapirà senza riserve, un accennato orgoglio e pregiudizio accompagnerà la vostra sete di sapere come andrà a finire tra Ofelia e Thorn... Ma sappiate che questo è solo l'inizio!!!
Conoscerete personaggi affascinanti e insidiosi, falsi sorrisi e buone maniere nasconderanno personalità graffianti, pedine su una scacchiera strategica come poche... 
Uno tra tutti Sir Archibald, ambasciatore di Polo, affascinante e quanto mai enigmatico, con un dono assai pericoloso. Ma Ofelia incontrerà una figura ancor più pericolosa, capace si mettere in pericolo le vite dei protagonisti col solo pensiero.


Tirò indietro il cappuccio di Ofelia e con una sconcertante mancanza di imbarazzo le accarezzò pensoso i folti riccioli bruni. Poi le alzò il mento per osservarla con comodo alla luce del lampione. Anche Ofelia lo guardò. La luce che colpiva la faccia dell'uomo gli rendeva la pelle bianca come avorio e i capelli pallidi come raggi di luna, cosa che faceva risaltare ancora di più l'azzurro dei suoi occhi straordinariamente chiari. E tra le sopracciglia non aveva un neo, ma un tatuaggio. Era un bell'uomo, si, ma di una bellezza che faceva un po' paura. Nonostante il cappello aperto come un barattolo di conserva, a Ofelia non ispirava affatto la voglia di ridergli in faccia. 


Avete voglia di sentirvi parte di un enigmatico quanto fascinoso INGRANAGGIO?
Allora Fidanzati dell'inverno è un romanzo che dovete assolutamente leggere e vivere attraverso le emozioni e i punti di vista della protagonista, una minuta ragazza profondamente caparbia e intelligente con una gran sete di sapere ma il grande difetto di inciampare sempre nei guai.

BELLO, INNOVATIVO, IMMAGINIFICO E TREMENDAMENTE ROMANTICO! 



L'Autrice 




Christelle Dabos (Costa Azzurra-1980) è cresciuta a Cannes in una famiglia di musicisti e artisti. Scrive le prime storie all’università. Durante un periodo di convalescenza si unisce al Silver Plume, una comunità di scrittori su internet che la incoraggia a partecipare a un concorso organizzato da Gallimard Jeunesse. Dal 2005 vive e lavora in Belgio. Nel 2013 ha vinto il Prix du Premier Roman Jeunesse Gallimard-RTL-Télérama per Fidanzati dell’inverno. Nel 2016 i primi due libri della saga sono stati premiati con il Grand Prix de l’Imaginaire.

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