mercoledì 21 febbraio 2018

QUANDO FIORIRANNO LE ROSE Giulia Dal Mas Recensione

Non c'erano cure o segreti, il dolore doveva consumarsi, come la fiamma di una candela che bruciava piano piano, fino  a spegnersi. Non sapeva se la sua fiamma fosse ancora accesa, di certo era consapevole che il senso di vuoto, che quel giorno le aveva invaso il petto, non se n'era ancora andato, e stazionava tra le pieghe del cuore come un fastidioso compagno di viaggio. 

Ho avuto modo di conoscere la soave penna di Giulia Dal Mas leggendo le sue precedenti novelle. Ricordo che la prima cosa che mi colpì furono le descrizioni, capaci di avvolgerti e catapultarti lì dove lei aveva ambientato le sue storie. Attraverso la sua scenografia percepivo le ombre di muri e alberi e l'abbagliante luminosità di una mattina d'estate nella campagna provenzale. Giulia è una grande, ignara, evocatrice di emozioni e sensazioni, non si rende conto che con una sola frase ha già creato un'atmosfera. In questa sua prima "lunga" prova, inserisce due storie tra passato e presente, in una cornice unica e impareggiabile, quella della regione verde d'Italia: le dolci struggenti colline dell'Umbria. Un battesimo narrativo che porterò nel cuore, perché dentro è custodito in pezzetto di me. 





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Un uomo che teme l'intelligenza di una donna, 
non è un uomo, Caterina. 


QUANDO FIORIRANNO LE ROSE 
Giulia Dal Mas

Editore: Amazon
Collana: Amazon Publishing
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Prezzo: 9,99
Ebook: 3,99
In abbonamento con KU


Trama


Quando Sophie arriva a Perugia nasconde nell’anima un grande dolore. Decide perciò di buttarsi nel lavoro e godere degli incantevoli scorci cittadini e dell’amicizia con Nicola, il maestro cioccolatiere appena conosciuto.
Incaricata dalla casa d’aste francese Saint-Lazare, Sophie ha il compito di stimare l’eredità di Caterina Donati che, morta pochi mesi prima, ha lasciato all’avido erede villa Matilde, magione di famiglia, e la Bottega, la liuteria a cui ha dedicato tutta la sua vita.
Un giorno Sophie troverà il diario della defunta e la sua vita verrà così proiettata nel 1944, in un passato ricco di storie pungenti come rose e intense come le melodie suonate dal violino del capitano Mitchell, il soldato inglese che sconvolse il cuore della giovane Caterina.
Immergendosi in quelle pagine, Sophie scoprirà profonde e dolorose affinità tra la vita di quella ragazza d’altri tempi e la sua realtà di donna moderna.
Un segreto in particolare angoscerà Sophie, spronandola a indagare più a fondo tra le pieghe di quel passato ancora capace di dare speranza al suo presente e, forse, anche al suo cuore ferito...




opinione di foschia75



Poi la musica cessò, e il mondo riprese lentamente il proprio colore, fatto di chiaroscuri e linee nette sbavate sui bordi. Era come dopo un temporale, quando il cielo si fa di nuovo silenzioso ma l'aria vibra ancora di elettricità. Era così che si sentiva, esausta ma di nuovo viva. 


Chi segue il blog da più tempo, sa che per me le ambientazioni valgono buona parte del romanzo, sa che io in quella storia ci devo entrare fisicamente, diversamente percepirei l'insieme come una piatta non lucida e scolorita cartolina.  Sarà anche per questo che la scrittura di Giulia Dal Mas è entrata come un colpo di fulmine nella mia immaginazione con Provenza Mon Amour, novella romantica e intensa. 


Quando fioriranno le rose è un raro e pregevole esempio di completezza narrativa. La storia di due donne appartenute a momenti differenti della Storia, è impreziosita dalla spazialità e cromaticità delle descrizioni.  
Mi preme partire dalla bellissima scenografia, l'Umbria e le sue dolci colline che tanti artisti e scrittori ha ispirato, e ancora ispira. Perugia alla fine del secondo conflitto mondiale e ai giorni nostri, le sue strette viuzze, le sue bellissime piazze, i suoi palazzi signorili. In questa bellissima cittadina che ha riscoperto le arti e i mestieri di un tempo, Giulia ha ambientato la storia di Sophie oggi, e Caterina ieri, unendole in un dolore comune e la consapevolezza che l'amore non finisce, l'amore si trasforma, ci ricorda che volenti o nolenti la vita va avanti e ci mette sempre alla prova, sta a noi rialzarci e mettere un passo, poi un altro, sapendoci perdonare, facendo ripartire il cuore. 
Attraverso gli oggetti e i segreti appartenuti alla donna che richiama prepotentemente la sua attenzione dal passato, Sophie dovrà guardarsi inevitabilmente dentro, in quella parte più intima e segreta che ha creduto di aver nascosto agli altri e che invece si riapre come una brutta ferita mal curata. Le emozioni che in tutti i modi tiene chiuse nell'animo, cercano di straripare quando si accorge che lei e Caterina Donati hanno molto in comune... forse troppo. 
Andare fino in fondo, scoprire cosa è successo tanti anni prima, affrontare il proprio blocco emotivo attraverso il dolore di un donna sconosciuta, vissuta molto prima di lei e che come lei ha perso tutto, e nonostante questo, ha in tutti i modi voluto tenere vivo il ricordo di chi ha amato e perduto. La sua storia insegnerà a Sophie come accettare il dolore e farne leva per ricominciare senza dimenticare, andare avanti con la consapevolezza che chi abbiamo perso alberga sempre in noi, anche se dobbiamo andare avanti. 
Incredibile come l'autrice abbia magistralmente intrecciato vite e vicende tra passato e presente, in modo da dar voce ed eco a una donna ormai scomparsa, e spingere una donna del presente a indagare su fatti ormai da molti dimenticati ma che gridano chiarezza. 
La struggente narrazione emotiva di Giulia Dal Mas permea le pagine con una delicatezza e un rispetto spiazzanti, una cura verso il dolore più intimo che tocca argomenti molto delicati, mai facili per una donna. 
Questa storia parla d'amore nelle sue più profonde espressioni, parla del coraggio di essere donna in un periodo in cui non tutte le emozioni e le idee potevano essere espresse a voce e tanto meno con i gesti. Caterina è una donna che la guerra ha forgiato, spezzato ma non piegato, che ha deciso di andare avanti per conservare il ricordo, perché è proprio attraverso i ricordi che le persone restano vive in noi. Questo è il messaggio che una donna lascia a un'altra donna vissuta più di quaranta anni dopo, dando un grande esempio di quanto possiamo essere forti se accettiamo il dolore e lo trasformiamo nella nostra forza. 
Uno dei romanzi più belli e profondi letti negli ultimi mesi, una storia che porterò a lungo nel cuore, perché se Caterina ha insegnato qualcosa a Sophie, Giulia mi ha insegnato che ascoltare è un dono di pochi, un'azione che dobbiamo coltivare ogni giorno, verso gli altri e verso noi stessi. Ascoltare le proprie emozioni, anche quelle che non vogliamo riconoscere, aiuta a vivere meglio e superare le nostre barriere verso nuovi sentimenti. 
Quando fioriranno le rose è un grumo di dolore che lentamente si scioglie alla fioritura della speranza, una nuova possibilità di essere felici. 
Dulcis in fundo... 
La musica e il cioccolato accompagneranno i protagonisti del romanzo attraverso la scoperta del passato e di se stessi, la presa di coscienza che una melodia è come ricordo sullo spartito del tempo, che lavorare il cioccolato è un'arte che richiede dedizione e passione. Non è così anche per l'amore?
Leggete questo romanzo aprendovi con tutti e cinque i sensi... Più l'istinto. 






L'autrice





https://giuliadalmas.it/


Giulia Dal Mas è nata a Pordenone e vive a Maniago con il marito, i tre figli e due chihuahua. Laureata in Giurisprudenza, ha una grande passione per la lettura e la scrittura, ama la cucina, i giardini, i vecchi edifici da rimettere in piedi e tutto ciò che sappia regalare emozioni. Con il racconto The secret door ha vinto il concorso “Chrysalide Mondadori”. Il suo racconto La vita di Vera Walsh è stato pubblicato in un’antologia con prefazione di Sveva Casati Modignani. Nel 2014 ha scritto la novella La sposa nella torre (Delos Digital). Con Rizzoli ha pubblicato: Un perfetto angolo di cielo (per incontrare Mr Big) (2015) e Provenza mon amour (2016)



LE RECENSIONI DEL BLOG




Qui trovate un mio approfondimento
 sulle location del romanzo








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