lunedì 8 gennaio 2018

IL DIAVOLO E LA ROSA Virginia Dellamore Recensione

Un’ imperdibile, appassionata, tormentatissima storia d’amore che si rifà ad una delle favole più amate dal pubblico femminile;  una penna prolifica che non ha bisogno di essere presentatata, e che vale la pena assaporare ancora una volta  per l' agilità e i tocchi raffinati ed efficaci, conformandoli alle proprie emozioni.



Self publishing

IL DIAVOLO E LA ROSA
VIRGINIA DELLAMORE

Genere: romance storico
Pagine: 254
Prezzo ( solo ebook): € 0.99
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Trama

Yorkshire, Inghilterra, 1836.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.
Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi.
Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto.
Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico...
Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.



Opinione di Charlotte
La Bella e la Bestia.
Il diavolo del titolo è Beaumont, la Bestia martoriata dal conflitto tra la propria natura malvagia ed egoista  , l’ aspetto sgradevole e il desiderio inconsapevole  e apparentemente irrealizzabile di avere importanza per qualcuno nonostante  trascorsi oltremodo  meschini.
La rosa è Rosalynn, la Bella incantevole e bibliofila ( qual migliore  affinità con la lettrice!): la fanciulla è incompresa e vessata , possiede una volontà di ferro e una lingua tagliente , ha un passato misterioso e, pur se priva di diritti data la sua condizione di orfana poverissima, è in grado di tenere testa anche  al personaggio più spregiudicato.
Rosalynn è tanto franca e pulita, quanto Beaumont è corrotto e sporco . Eppure tra di loro sin dalle prime interazioni basate  su sagaci conflitti verbali e insidie tra gatto e topo,  si percepiscono curiosità e rispetto: che per dare frutti succosi devono essere riconosciuti dai diretti interessati,   e soprattutto protetti dagli agenti esterni.
Infatti oltre all' indole e ai trascorsi assai differenti che  rendono apparentemente incompatibili i due personaggi, la società ottocentesca  fa da sfondo e da ostacolo alla comunicazione tra il diavolo e la rosa,  e costituisce il vero e proprio “terzo incomodo” dipinto con vigore e  legato a doppio filo  alle dinamiche relazionali narrate. La classe privilegiata, vanagloriosa e dettatrice di   regole inique, subdola inquina , nasconde, sparla: arroccata a privilegi di nascita , obbliga i meno abbienti , in particolare le donne, a sottostare ad indecenti soprusi spesso camuffati da buone azioni.In questo contesto, va riconosciuta a Rosalynn una certa modernità, pur mantenuta all' interno di confini compatibili con l' educazione impartitale, nello sfidare disonestà e futili apparenze.
Lo stile della narrazione è ricercato ma non affettato,ed  evidenzia la grande sensibilità agli stati d' animo da parte dell' autrice : il punto di vista cinico e anaffettivo, e quello idealista ed empatico, duettano sin dalle prime pagine mediante capitoli alternati in soggettiva, spesso struggenti, talora drammatici, sempre avvincenti : svelando lentamente la bellezza  autentica celata da fattezze e comportamenti poco attraenti, instillando anche nel cuore più gelido la tentazione di soccombere alle sensazioni più dolci, sottolineando la fermezza di scelte compiute con il cuore spesso al prezzo di  un sacrificio. Tutto concorre a  realizzare una sinfonia traboccante di amore e di grazia, che trascina la lettrice all' interno di una dimensione favolistica estremamente appagante .

L'Autrice
La sua pagina autrice su Facebook: https://www.facebook.com/virginiadellamore/

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