sabato 10 giugno 2017

CONFESSIONI AUDACI DI UN BALLERINO DI LISCIO Paola Cereda Recensione

Se non fossi nato Saponara, sarei diventato un medico, un contrabbandiere, un pompiere oppure un metalmeccanico emigrato in Brianza, come tanti di qui che hanno lasciato Bottecchio per trovare lavoro, se non proprio il buonumore. Invece ero nato Saponara: «Gentili dame, egregi ballerini, vi giuro sul mio cognome che al Sorriso troverete sempre il liscio, quello vero, una pista da ballo, il bar più fornito del Polesine e tanta, tanta allegria». 
Lo dissi con l'emozione fastidiosa dei sentimentali, che mi faceva tremare le ginocchia e che il Carlin considerava la peggior nemica del talento. 

Paola Cereda dimostra ancora una volta di avere stoffa rara e preziosa, quell'innato potere di creare "ecosistemi umani" difficili da dimenticare. Il suo nuovo romanzo dalle ammalianti atmosfere felliniane ci presenta un cast di personaggi graffianti, a tratti grotteschi, ma assolutamente insostituibili in quello che sembra il copione di un film di provincia dove chiaro scuri scandiscono le serate ormai "fuori dal mondo".





Baldini & Castoldi



CONFESSIONI AUDACI 
DI UN BALLERINO DI LISCIO
Paola Cereda

Collana: Romanzi e racconti
Genere: Narrativa
Pagine: 201
Prezzo: 16,00
Ebook: 9,99


Trama

Il Sorriso dancing club, la balera più famosa del Polesine, compie cinquant'anni. Il suo proprietario, Frank Saponara, organizza una grande festa di compleanno alla quale partecipa l'intera comunità di Bottecchio sul Po. Frank è un ballerino di liscio che ha avuto tante donne quante sono le mazurche che ha ballato, ma quelle che hanno segnato la sua carriera sentimentale sono tre: Ivana, il suo primo amore, Kristelle, una star del porno, e Barbara, musicista e cantante. La sera del compleanno del Sorriso le tre donne si ritrovano sulla stessa pista mentre, poco distante, nella golena di Ca' Silente, Vladimiro Emerenzin, amico di Saponara e poeta di paese, muore in strane circostanze. Tra le sue dita, un biglietto della festa alla quale non ha partecipato e una parola scritta a matita. Frank è chiamato a dare un senso a quell'ultimo messaggio e scopre che la vita è come il liscio: si balla in due e bisogna andare a tempo.



opinione di foschia75



Sono follemente innamorata delle storie di Paola Cereda, sempre diverse ma accomunate da un'intensità così vivida da rimanere nell'immaginario per anni. Ancora indelebile il ricordo dei personaggi e le loro toccanti storie in Se chiedi al vento di restare, ancora vividi i colori e le emozioni delle Tre notti dell'abbondanza
In questo nuovo romanzo, molto diverso dai precedenti, ma per questo non meno ammaliante, Paola ci invita in un'atmosfera felliniana di chiaro scuri, dove i personaggi ci trascinano in una danza malinconica e quasi surreale, dove il tempo sembra fermarsi e riavvolgersi continuamente, trattenendoci in una balera dove tutti possiedono la tessera di un puzzle vecchio di cinquanta anni e mai veramente ultimato. 
Il protagonista Frank Saponara conduce il lettore attraverso la storia del locale nel quale è cresciuto e al quale ha dedicato metà della sua vita. Figlio di ballerini di liscio, ha voluto a tutti i costi portare avanti il sogno dei genitori, nonostante il tempo e le mode remino contro.
In un paesino di provincia dove il liscio sembra essere l'unica valvola di sfogo, cresce il piccolo Saponara, prima bambino sognatore, poi adolescente curioso, infine adulto con qualche rimpianto. La sua vita scorre di pari passo con il locale nel quale è nato e cresciuto, che lo ha visto affacciarsi alla vita e in qualche modo all'amore.
A fare da spalla al protagonista, un cast di personaggi che sembrano usciti dalla pellicola di Fellini (chi ha visto e rivisto Ginger e Fred potrà capire...), ognuno con una vita legata a doppio filo alla balera del Carlin Saponara. 
Per l'anniversario del locale, Frank organizza una festa per riunire tutti quelli che hanno fatto la storia stessa del Sorriso. Una rimpatriata che costringerà Frank a guardare indietro e cogliere qualche rimpianto. Come sarebbe stato se avesse fatto scelte diverse, nella carriera come in amore. Le donne della sua vita sono tutte lì alla festa, guardandole oggi verrà inevitabilmente risucchiato in una giravolta frenetica di ricordi, fino a quando non verrà riportato bruscamente nel presente da una notizia inattesa che lo spingerà a indagare partendo proprio dalla sua balera e dai ballerini che conosce da una vita o che pensava di conoscere. 
Quello che mi colpisce ogni volta che leggo un nuovo romanzo di Paola Cereda è l'atmosfera unica e originale che riesce a creare, come il copione di un film. In questo caso il ballerino Frank Saponara ci invita a scoprire la passione di più generazioni per il liscio, le emozioni di un bambino sognatore prima e di un uomo disincantato poi, il suo rapporto non sempre facile con la madre e quello idilliaco con il padre. Soffermandosi sui personaggi, ci restituisce uno spaccato di provincia nostalgico eppure mai "fuori moda". Insomma una volta letto, conoscerete ogni fibra dell'audace ballerino di liscio e di una passione che è anche stile di vita. 



L'autrice





Psicologa, è nata in Brianza ed è appassionata di teatro. Dopo un lungo periodo come assistente alla regia in ambito professionistico, è andata in giro per il mondo fino ad approdare in Argentina, dove si è avvicinata al teatro comunitario. Tornata in Italia, vive a Torino e si occupa di progetti artistici e culturali nel sociale. Vincitrice di numerosi concorsi letterari, è stata finalista al Premio Calvino 2009 con il romanzo Della vita di Alfredo (Bellavite).
Con Piemme ha pubblicato "Se chiedi al vento di restare" (2014) e "Le tre notti dell'abbondanza" (2015)".
Confessioni audaci di un ballerino di liscio è il nuovo romanzo edito Baldini e Castoldi


Qui le recensioni del blog ai suoi precedenti romanzi


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