venerdì 26 agosto 2016

UN GIORNO SOLO, TUTTA LA VITA Alyson Richman Recensione

Sulla porta, prima di andare in stazione, mi fermai accanto a lui, la guancia premuta sul risvolto della giacca. Quando mi ritrassi, cercando di ricompormi, notai un capello -un solitario filo castano- rimastogli sul tessuto del cappotto. Feci per toglierlo, ma Josef mi afferrò il polso.
“No, Lenka.”
“Cosa no?”
“Lascialo lì”
Ricordo ancora i suoi occhi vitrei. Che mi fissano. Lui che mi tiene stretta.
“Lasciami portare via un pezzettino di te”





PIEMME
UN GIORNO SOLO, TUTTA LA VITA 
Alyson Richman

Traduzione a cura di Isabella Zani
Casa editrice: Piemme
Genere: Narrativa
Pagine: 342
Prezzo: 10.50€
Ebook: 6.99€



Trama


Questa storia inizia a New York nel 2000, quando, alle nozze del nipote, Josef Kohn scorge tra gli invitati una donna dall’aria familiare: gli occhi azzurro ghiaccio, l’ombra di un tatuaggio sotto la manica dell’abito. Rischiando di essere scortese, le chiede di mostrargli il braccio. La certezza è lì, sulla pelle: sei numeri blu, accanto a un piccolo neo che lui non ha mai dimenticato. E allora le dice: «Lenka, sono io. Josef. Tuo marito».
Perché questa storia, in realtà, inizia a Praga nel 1938, quando Lenka e Josef sono due studenti. Ebrei, si conoscono poco prima dell’occupazione nazista, si innamorano, diventano marito e moglie per lo spazio di una notte. Il giorno dopo, al momento di fuggire negli Stati Uniti, Lenka decide di restare, perché non ci sono i visti per la sua famiglia. Si separano con la promessa di ricongiungersi al più presto, ma Lenka finisce in un campo di concentramento.
In mezzo all’orrore, dipinge: l’unico modo per dare colore a ciò che è privato di luce, per dare forma a ciò che non si può descrivere. Mentre Josef, in America, si specializza in ostetricia; solo aiutare a dare la vita gli impedisce di essere trascinato a fondo dalle voci di chi non c’è più.
Quando ormai si crederanno perduti per sempre, ci sarà un nuovo inizio per entrambi. Ed entrambi impareranno che l’amore può anche essere gratitudine per chi ti ha salvato la vita, affinità tra anime alla deriva, rispetto di silenzi carichi di dolore. E di confini da non valicare, perché al di là si celano – intatti e ostinati – i ricordi di una passione assoluta, di quelle che basta un istante per accendere, ma non è sufficiente una vita per cancellare.
Questa storia inizia e non ha mai fine. Come i grandi amori.




Opinione di Sybil



1938. Praga.
Lenka è una giovane studentessa d’arte. Ama dipingere il mondo che si riflette negli occhi delle persone che le passano accanto, lasciando tratti indelebili di un’esistenza sull’orlo dell’oblio. Nella splendida Praga non si avvertono ancora le pesanti premesse della guerra e i suoi inevitabili tentacoli di morte e niente sembra scalfire lo splendido ottimismo della ragazza. Circondata da una famiglia amorevole ed affiatata, Lenka cresce spensierata e serena, coltivando la sua passione con ardore, sognando un mondo splendido, pieno di colori e nuovi orizzonti da dipingere. Quello che ancora non sa è che tutto sta per cambiare. La sua vita, vittima della trasformazione, sta per assumere le sembianze di in un orrendo circo dominato da un violento retrogusto di dolore. Sì, perche Lenka è ebrea. Poco prima di vedere il suo mondo crollare, Lenka incontra Josef, fratello della sua migliore amica. È di qualche anno più grande di lei e come il padre, sta studiando all’università per diventare medico. Josef è affascinante, maturo, estremamente colto, curioso e impulsivo. Tra di loro sboccia subito l’amore. Timidamente e in silenzio il sentimento che li lega prende vita, cauto nel muovere i primi passi in un mondo che sembra essere dominato dal male più profondo. Consapevoli che non è il momento adatto per far nascere un amore, non riescono a stare separati, e finiscono per innamorarsi perdutamente. In un’epoca in cui esisteva ancora l’eleganza di lasciar sobbollire la passione tra un bacio e uno sguardo e la galanteria di chiedere la mano della sposa ad un padre ancora desideroso di vederla bambina tra le sue braccia, Josef chiede in moglie Lenka, con i tedeschi e le loro leggi razziali alle porte di Praga, ormai caduta tra le grinfie del nazismo. Si sposeranno e si ameranno perdutamente, con un’intensità quasi viscerale, che li incatenerà per sempre, facendoli vivere per l’eternità attraverso un breve attimo fuggente. 
Tranquilli, non vi ho svelato nessun dettaglio cruciale della narrazione, questo è solo l’inizio della storia raccontata nel libro, il punto di partenza di un amore vissuto fisicamente per la durata di un fulmine, ma interiormente per una vita intera. È la storia di una ragazza che ha fatto dell’arte la sua salvezza, che ha sacrificato la sua esistenza e i suoi sogni per tenere unita la famiglia, lottando con le unghie e con i denti per non perdere sua madre, suo padre, sua sorella.  È la storia di un ragazzo che dall’altra parte dell’oceano non ha mai smesso di cercare tra gli occhi dei passanti lo sguardo della donna amata e sperduta in un continente dilaniato da un’irrazionale follia. È la testimonianza di un orrore che tutti noi dobbiamo ricordare, perché anche se i personaggi del libro e le loro vicende sono frutto della mente dell’autrice, lo spunto dal quale prendono vita fa parte della realtà  ed è conseguenza di molte testimonianze raccolte nell’arco degli anni.

Un giorno solo, tutta la vita è un romanzo davvero potente, sia per i contenuti, sia per la portata del sentimento che lega i due protagonisti e le famiglie a loro intrecciate. Non è solo l’amore tra Lenka e Josef a rendere questa storia indimenticabile, ma anche quello tra la stessa Lenka e i suoi familiari e i suoi sogni perduti, fatti a pezzi. La speranza che continua a vivere nei suoi occhi ce la troviamo davanti pagina dopo pagina, arrivando con rammarico al momento in cui si affievolisce, per poi piegarsi e spengersi di fronte all’orrore dell’abbandono. Impossibile non venir travolti dalle immagini che abilmente l’autrice è riuscita a creare con le sue parole, ancor più difficile non restare coinvolti e invischiati nel dramma della vita di Lenka e delle persone da lei amate.
Ho adorato questo romanzo, consigliatomi  tra l’altro da un’amica che conosce l’amore che provo per le storie ambientate nel passato. Ho sofferto, ho pianto e mi sono emozionata terribilmente, ma posso dire che Un giorno solo, tutta la vita si è aggiudicato un posto speciale nel mio cuore. È una di quelle letture che lascia un segno nel punto esatto in cui ha attraversato l’anima, un’impronta del suo passaggio per niente indolore. Merita di essere vissuto nella sua interezza, sia per lo stile dell’autrice, che dimostra di conoscere bene la strada per arrivare dritta al cuore delle emozioni e al nervo scoperto di ognuno di noi, sia per la durezza delle vicende narrate. 
Per concludere, lo consiglio a tutti quei lettori che non smettono mai di credere nella potenza dell’amore in ogni sua declinazione, anche quando al mondo esiste solo odio e distruzione e la speranza sembra essere lontana e solitaria, come un pianeta distante anni luce dalla terra, sperduto nello spazio.  


Papà ci baciò tutte sulla fronte. Aveva portato lui lo zaino della mamma, e lo vidi combattuto tra sé mentre glielo passava. Lo addolorava non poterla più aiutare.
“Va bene” sentii che sussurrava la mamma,. Tese un braccio a prendere il bagaglio. “Non è pesante” aggiunse.
Il braccio di papà tremava. Un braccio forte, che tremava sotto una manica di cappotto di lana.
“Stasera al coprifuoco vengo a cercare le mie ragazze.”
Sfiorò il braccio della mamma.
Lei fece un cenno di assenso.
“Sì papà” dicemmo noi mentre ci slanciavamo entrambe per aiutare la mamma. La vedemmo che lo guardava per un ultima volta, il viso teso nello sforzo di mantenere un contegno.



L'autrice



ALYSON RICHMAN, americana, vive a Long Island, New York. Ha pubblicato quattro romanzi, tradotti in quindici paesi, molto apprezzati dal pubblico e dalla critica. A fare di lei un’autrice bestseller è stato Un giorno solo, tutta la vita, un vero successo del passaparola. Il suo prossimo libro sarà ambientato ai tempi della Resistenza in Italia, paese cui è particolarmente legata.




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