mercoledì 3 agosto 2016

LEAVING Jodi Picoult Recensione

 Il suono che fa un cuore quando si spezza, è nudo e terribile. E angoscioso, è una cascata.


Incredibile, strepitosa Jodi Picoult, capace ancora una volta di lasciarmi senza parole, ammutolita dalla potenza dei sentimenti nascosti tra le pagine di questo suo ultimo, coinvolgente romanzo. Non so dirvi come, ma riesce a stravolgere il mondo con un unico battito silenzioso del cuore, avvicinandosi come un fiume in piena capace di distruggere anche le fondamenta più resistenti, avvalendosi dell’ausilio di un semplice spostamento di correnti.
È l’acqua l’elemento che più le somiglia: apparentemente calma e sinuosa, ma custode di forze indomabili.




CORBACCIO
LEAVING 
Jodi Picoult

Traduzione a cura di Lucia Corradini Caspani
Casa editrice: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
Genere: Narrativa
Pagine: 432
Prezzo: 18.60€
Ebook: 9.99€




Trama

Sono passati dieci anni da quando Alice Metcalf, etologa presso il Rifugio per elefanti del New England, è misteriosamente scomparsa in seguito a un grave incidente. La figlia Jenna aveva tre anni all’epoca e da allora, a dispetto della ostinata rassegnazione di sua nonna e della totale assenza di suo padre, non ha mai smesso di pensare a sua madre e di sperare di vederla ricomparire all’improvviso. Finché un giorno si fa coraggio e decide di chiedere l’aiuto di due improbabili alleati: Serenity, una sensitiva ormai non più sulla cresta dell’onda, e Virgil, il detective che conduceva le indagini sul caso e che ora, tra un whisky e l’altro, svolge in proprio inchieste di ogni tipo. Jenna cerca gli indizi di una possibile traccia nel diario di sua madre, e apprende che Alice era particolarmente interessata a studiare il rapporto che gli elefanti femmina instaurano con i loro figli, a come elaborano il lutto e a come è organizzata la loro memoria. Pur temendo di averla persa per sempre, si convince ancora di più che sua madre non può averla abbandonata di sua volontà, che il legame che aveva instaurato con lei da bambina era speciale e che qualcosa l’ha indotta a fuggire. Grazie anche all’aiuto di Serenity e Virgil, la memoria di quel che accadde si fa in Jenna sempre più circoscritta, le immagini della madre e degli eventi di cui è stata protagonista diventano sempre più nitide e iniziano a susseguirsi a ritmo crescente. In un vortice ipnotizzante di ricordi, i tre si trovano coinvolti in una ricerca ricca di colpi di scena il cui esito nessuno di loro può dare per scontato. Ma per scoprire cosa è successo veramente ad Alice, si renderanno conto che dare una risposta a domande difficili implica anche essere pronti ad affrontare risposte ancora più difficili da accettare…



Opinione di Sybil



Gli elefanti capiscono la morte, su questo non c’è dubbio. Magari non la pianificano come facciamo noi, magari non immaginano complesse vite nell’aldilà come quelle delle nostre dottrine religiose. Per loro, il dolore è più semplice, più lineare. Si tratta di perdita.



Alice è una giovane ricercatrice americana che vive in Africa. Studia gli elefanti e più precisamente il modo in cui i singoli elementi elaborano il lutto trovando poi la forza per andare avanti e continuare a vivere. Segue i gruppi di elefanti per giorni e giorni, registrandone ogni spostamento, le risposte ad ogni più piccolo stimolo. È affascinata dal loro mondo, soprattutto dalla reazione che hanno di fronte alla perdita di un elefante amato all’interno del branco, una riflesso istintivo dell’animale che la porta a sostenere che gli elefanti non sono solo dotati di una forte sensibilità, ma anche della capacità di elaborare una perdita vivendola per giorni interi e di conservare una memoria sensoriale e fisica. Mentre procede con i suoi studi, non visti di buon occhio dagli altri membri del suo team, Alice incontra Thomas, anche lui americano e amante degli elefanti. Tra loro è subito amore e tutti quei sentimenti che mai avrebbe pensato di provare, trovano la via di casa grazie all’arrivo di questo giovane uomo dalle idee brillanti.   
Decide di abbandonare l’Africa e di trasferirsi negli Stati Uniti insieme a Thomas, con il nuovo obbiettivo di sostenere la gestione di un rifugio per elefanti vissuti in cattività. Fin qui sembra una gran bella storia d’amore. Un uomo, una donna, un progetto, un futuro radioso, ma in una notte come tante altre, qualcosa va storto, cambiando per sempre l’ordine degli eventi.
Dieci anni dopo.
Jenna ha tredici anni, una mente brillante e un grande buco nel cuore. Dieci anni prima la sua famiglia si è distrutta, e da allora lei vive insieme alla nonna materna, una donna sopra le righe, indipendente, poco incline alle dimostrazioni d’affetto. Jenna è la figlia di Alice, unica vera superstite del tragico avvenimento che dieci anni  prima ha sconvolto il suo mondo: Thomas, il padre, è stato rinchiuso in un centro di igiene mentale, il rifugio per elefanti è stato smantellato, una operaia è rimasta uccisa e sua madre, Alice, è scomparsa nel nulla. Jenna si trova quotidianamente a convivere con il buio lasciato dalla madre e con le infinite domande senza risposta che ne derivano. Perché dopo l’incidente non è più tornata a cercarla? Se non è morta, dove è finita? Come ha potuto abbandonarla? Animata dal bisogno di conoscere gli ultimi movimenti della madre, Jenna inizia un terribile e pericoloso viaggio attraverso un campo minato, dove il bisogno di trovare risposte si scontra con la cruda realtà. Perché quando si scava a fondo in cerca della verità si rischia di rimanere invischiati tra le ragnatele di un passato troppo duro da affrontare. Con l’aiuto di una sensitiva e di un giovane e strampalato detective, Jenna affronterà il buio più profondo, cercando in ogni angolo della sua anima la donna che l’ha messa al mondo, rischiando tutto, ad ogni costo.


Leaving è la toccante testimonianza del legame indissolubile che esiste tra madre e figlia, unico ponte d’unione tra due vite che mai nessuno, nemmeno il più terribile degli eventi, potrà distruggere. È la storia di una donna che ha fatto di una passione la sua vita, portando avanti una causa difficile, triste, ma importantissima e di un’esistenza passata a cercare il proprio posto in un mondo inospitale e scombinato. Parte integrante della narrazione è lo stile dell’autrice, l’impronta digitale che rende unico ogni suo tratto. Jodi Picoult riesce a dare tridimensionalità non solo allo spazio che circonda i soggetti della narrazione, ma anche ai sentimenti che li animano, in un connubio magnetico di amore, dramma e speranza. C’è un ingranaggio fondamentale del romanzo che ci tengo davvero a sottolineare, a mio avviso un dei più interessanti: il mondo degli elefanti. È incredibile come anche questa volta sia riuscita a creare un parallelismo tra il mondo perfetto e complicato degli animali e quello degli esseri umani. Il suo intento non è solo quello di rimarcare, attraverso il fascino del regno animale, le uguaglianze e le differenze con il mondo degli uomini, ma anche di sensibilizzare le persone sulla terribile sorte degli elefanti nel pianeta. In uno dei suoi romanzi precedenti, La solitudine del lupo (il mio preferito), parte centrale della narrazione è il legame tra il protagonista e un branco di lupi selvaggi del Nord America. Anche in Leaving il punto cruciale è il legame ancestrale e indissolubile tra uomo e natura, che porta alcuni individui a sacrificare ogni cosa in nome dello studio e della tutela di questo mondo magnifico e terribilmente in pericolo. Inoltre Alice studia il comportamento degli elefanti di fronte al lutto non solo per puro scopo scientifico, ma per rispondere ad un bisogno più grande: capire come alcuni degli animali più sensibili del pianeta riescano ad affrontare la morte con tanto di dolore e sconforto al seguito, per poi riprendere il loro cammino, al contrario dell’uomo che, seppur dotato di razionalità, non riesce mai davvero ad andare avanti. Nel branco gli elefanti si sostengono l’un l’altro, in una commovente catena di barriti e carezze, offrono a chi soffre un motivo per procedere. L’uomo, purtroppo, spesso è solo e si trova a combattere i suoi demoni in uno spazio colmo di gelido abbandono. Si torna così a chiudere il cerchio, dove la famiglia è l’inizio e la fine di tutto, in una danza incessante verso l’infinito.

Potrei star qui a parlarvi per ore di questo libro ma finirei per annoiarvi anche perché ognuno di voi arriverà alle proprie conclusioni. Uno degli aspetti dei romanzi di Jodi Picoult che amo di più è questo: il rendere ancora più individuale e personale la lettura, permettendo al lettore di soffermarsi su diversi punti di vista. 
Perché vi consiglio questo libro? Perché è una storia toccante, travolgente, profonda che si sedimenterà dentro il vostro cuore rivendicandone silenziosamente un piccolo angolino…


L'autrice 




JODI PICOULT, la regina delle classifiche americane, vive a Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. I suoi romanzi sono pubblicati in 35 paesi. Ha vinto numerosi premi letterari fra cui il New England Bookseller Award for Fiction, il Book Browse Diamond Award, il Fearless Fiction Award, il Virginia Reader’s Choice Award e molti altri ancora americani e inglesi. In Italia, Corbaccio ha pubblicato «La custode di mia sorella», «Il colore della neve», «Senza lasciare traccia», «Diciannove minuti», «Un nuovo battito», «La bambina di vetro», «Le case degli altri», «L’altra famiglia», «Intenso come un ricordo», «La solitudine del lupo» e «Leaving».



Della stessa autrice Sognando tra le Righe ha recensito anche:

La solitudine del lupo (recensione QUI)
Il patto (recensione QUI)
Intenso come un ricordo (recensione QUI)

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