lunedì 14 marzo 2016

L’AMORE, QUANDO TUTTO È PERDUTO Isabelle Autissier Recensione

L’amore ci guida, ci regala gioia, felicità, dolore, delusione. L’amore ci anima, ci distrugge, ci da la forza per affrontare la vita e un attimo dopo ce la toglie. L’amore è emozionarsi davanti agli occhi di una persona, è sognare insieme a quello sguardo un futuro, un domani, è desiderare di svegliarsi vicini giorno dopo giorno, di condividere tutto, persino il letto dell’anima. Ma l’amore può diventare anche il più flebile dei sentimenti, può sparire in un attimo senza lasciare traccia del suo passaggio, può diventare ospite silenzioso di un cuore ormai solitario. Può diventare tutto o anche niente. Cosa succede all’amore quando tutto è davvero perduto? Quando ci si spoglia di tutti gli strati di pelle che ci ricoprono e si rimane nudi fino al midollo di fronte all’immensità dell’anima? Quando non resta altro che il proprio respiro?

Due giovani sperduti tra i ghiacci, all’altro capo del mondo, in un territorio ostile, freddo, solitario.
Due cuori innamorati alla deriva.
Riuscirà l’amore a sopravvivere?




RIZZOLI
L’AMORE, QUANDO TUTTO È PERDUTO
Isabelle Autissier


Traduzione a cura di Maurizio Ferrara
Casa editrice: Rizzoli
Collana: La Scala
Genere: Narrativa
Pagine: 208
Prezzo: 17.00€
Ebook: 9.99€



Trama


Louise e Ludovic, giovane e felice coppia parigina, partono per un anno di libertà in barca a vela con la voglia di imprimere un sussulto alla linea piatta, tranquilla e comoda della loro esistenza quotidiana. Sbarcano per un’escursione fuori rotta sull’isola deserta di Stromness, al largo di Capo Horn, un puntino sperduto fatto di spiagge minuscole e picchi innevati che emerge, remota e incantata, dalle acque opaline disseminate di iceberg dei cinquanta gradi sud. Ma sbagliano a ignorare il cielo e il vento; una tempesta si prende la loro barca e li lascia, stupefatti, smarriti, schiacciati dall’impotenza, lì. E ora? In questo luogo di abbagliante bellezza, abitato da famiglie di pinguini, otarie, albatri, topi, su questo pezzo di terra selvaggia sulla quale grava ancora, nera, l’ombra della caccia alle balene, loro due sono soli. Su Stromness c’è il niente, e per riuscire a mantenersi al centro di questo niente serve una forza mai immaginata. L’amore, tutto il loro amore, non è detto che basti. Isabelle Autissier, navigatrice di fama internazionale, prima donna a compiere in solitaria il giro del mondo in barca a vela, porta in scena il racconto di un’esperienza estrema con cristallino realismo. La scrittura scorre scarna, asciutta, ferocemente concreta, illuminando per nitidi fotogrammi i colori freddi e pallidi di una natura satura di se stessa, e il rosso cupo del cuore lacerato di una donna.


Opinione di Sybil


Parlare di questo romanzo è veramente difficile, perché è un arma tagliente, terribilmente affilata. Avete presente quei libri che a distanza di giorni vi seguono ovunque? Al lavoro, a casa, al supermercato, mentre guardate la tv… Si insinuano nei vostri pensieri pizzicandovi il cervello. L’amore, quando tutto è perduto è uno di quelli. È un romanzo che con la sua dura e disarmante semplicità, mi ha scossa nel profondo e continua a farlo anche ora, mentre scrivo e cerco di mettere in fila le parole. Se ci penso, le storie che più mi hanno emozionata sono state quelle che hanno tirato in ballo la totalità delle emozioni umane, vicende travagliate, devastanti e passionali che, con l’aiuto di tutte le forze, sono riuscite a strapparmi il cuore dal petto. Sono rimasta basita quando, alla fine del romanzo di Isabelle Autissier, mi sono sentita completamente stravolta senza essere passata attraverso le infinite sfumature delle emozioni che solitamente colorano libri di questo genere. È la semplicità con la quale mette a nudo l’anima dei protagonisti ad essere devastante. Non cerca di ingrandire i loro sentimenti, non li nutre di parole inutili e romanzate, ce lì mostra così come sono, nudi e scarni, in preda alla potenza della natura, in balia di un destino feroce che non perdona gli sbagli, che non lascia vie di fuga.
L’amore, quando tutto è perduto è la storia di Louise e Ludovic, due giovani parigini che decidono di abbandonare per un anno la loro confortevole vita per fare un incredibile viaggio in barca a vela. Quando si trovano al largo della costa del Cile diretti verso il Sud Africa, scelgono di cambiare rotta e approdano a Stromness, un’isola deserta diventata negli anni riserva naturale. Non dovrebbero fermarsi lì, è un’area protetta, dove milioni di pinguini e otarie si riproducono e nella quale giungono solo una volta all’anno degli studiosi per osservare le specie di animali che la popolano. Ma loro lo fanno ugualmente, richiamati a terra dai paesaggi quasi lunari dell’emisfero australe. Arriva però una violenta tempesta che li costringe a passare lì la notte e al risveglio il sole gli sbatte in faccia una cruda realtà: le onde hanno inghiottito la loro barca, facendola colare a picco negli abissi. Soli, spaventati, demoralizzati, i due giovani si ritroveranno a fare i conti con la natura selvaggia, che non li vede diversi dalle altre specie che popolano l’isola. Dovranno lottare per sopravvivere, resistere alla fame, al freddo, all’incertezza. E in tutto questo l’amore, quell’amore che li ha spinti l’uno nelle braccia dell’altra, in capo al mondo, oltre ogni limite, inizierà a diventare solo un pessimo intruso, una zanzara fastidiosa che li porterà alla deriva. In quel mondo selvaggio, nel quale per vivere bisogna cacciare e difendersi dalle avversità, senza l’aiuto dell’era globale, delle comodità del mondo civile, l’istinto diventerà l’unica arma in grado di salvarli e Louise e Lodovic conosceranno quella parte della loro anima guidata da forze ancestrali, violente, primitive.
L’autrice avrebbe potuto ricamare e romanzare all’estremo in una storia di questo tipo, parlandoci di un amore immenso, potente, dirompente, capace di sopravvivere all’ineluttabilità del destino. Avrebbe potuto riempirci di sentimenti guidati dall’altruismo, da atti eroici e colmi di passione, del tipo viviamo o moriamo insieme, ma non lo fa. E questo a mio avviso è il suo più grande merito. Isabelle Autissier ci offre un quadro ben diverso, dove i sentimenti umani, quelli più potenti e devastanti diventano un niente di fronte all’immensità della natura, dove l’amore non è altro che un’effimera ventata gelida dinanzi alla fame, al freddo, alla paura. Ci mette di fronte all’uomo che si piega sotto il peso dell’universo spietato, che si spezza sotto i suoi colpi e nel cadere ritrova la sua incompiutezza, il suo essere imperfetto rispetto alla maestosità del creato, che non perdona, che non offre nuove occasioni. La natura è brutale, scuote l’uomo fino a farlo tornare creatura primitiva assetata di sangue. Ogni emozione impallidisce di fronte al primordiale istinto di sopravvivenza, non esiste altruismo, affetto, coraggio, tutto è spinto verso la vita intesa non nel senso nobile del termine, ma nel senso pratico. 
Nel descriverci questi stati d’animo l’autrice mette in campo tutte le sue doti di esperta avventuriera, sfruttando le sue conoscenze del mare, della barca a vela e del suo sconfinato amore per la natura, rimarcando i limiti che l’uomo dovrebbe saper rispettare. Perché amare e voler conoscere la natura è un conto, sfidarla è un altro, ma non per questo bisogna rinnegare quell’istinto che a volte ci spinge al cambiamento, quel voler tornare alle origini in un mondo in cui tutto è in perpetua evoluzione. Luoise e Ludovic ascolteranno quella voce interiore, si spingeranno ai confini del mondo, pagheranno il loro conto e capiranno cosa si nasconde dietro quel’immensità. 
Non sarà un romanzo facile da assorbire. Nonostante le sue duecento pagine , riuscirà a farvi entrare in un mondo duro, crudele sia a livello fisico che mentale, ma non vi lascerà più andare. Lo stile, potente e incalzante, vi terrà incollati alla pagine e la parziale mancanza di dialoghi tra i protagonisti lascerà ampio spazio alla parte descrittiva, offrendo un viaggio complesso attraverso il cuore e i sentimenti di due ragazzi pronti ad amarsi per sempre ma spinti alla deriva da istinti mai provati prima, così potenti da farli annegare nell’oceano più profondo… 





L'autrice



ISABELLE AUTISSIER è la prima donna ad aver fatto il giro del mondo in barca a vela in solitaria. È autrice di romanzi, racconti e saggi ed è presidente della fondazione WWF in Francia. Con L’amore, quando tutto è perduto ha raggiunto un grande successo di pubblico e critica ed è stata finalista al premio Goncourt 2015.






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