In The King sono tantissimi i colpi di scena che segnano i destini di umani e vampiri. In primo luogo quelli di Wrath e di sua moglie Beth, il cui rapporto entra in crisi a causa del desiderio di maternità di quest’ultima. Il “Re Cieco” è contrario ad avere dei figli non solo per i rischi cui andrebbero incontro la madre e il nascituro, ma anche perché un figlio maschio sarebbe destinato a succedergli sul trono
e non vuole condannarlo a sopportare il suo stesso fardello di responsabilità. Beth comprende le preoccupazioni del marito, per quanto infastidita dal dispotismo con cui lui vorrebbe imporle la
propria volontà. Nel frattempo alcuni esponenti della glymera che cospirano per deporre il sovrano e insediare Xcor si appellano alle Antiche Leggi: il Re della razza deve essere un vampiro purosangue,
e il figlio di Wrath e Beth non potrebbe mai esserlo. Minacciato in quello che ha più di caro, Wrath arriva al punto di anteporre alle leggi della corona quelle del cuore.
Ognuna di noi lettrici della Confraternita del Pugnale Nero ha il suo (o i suoi) guerrieri preferiti.
Nel mio caso Wrath non è mai stato fra questi, ma devo ammettere che il suo processo di rivalutazione ai miei occhi, iniziato tre libri or sono, trova in questo l'apice massimo.
Lunga vita al Re quindi, e massimo rispetto per un personaggio come lui che, quando mette da parte il suo stile "io Tarzan, tu Jane", sa essere così devoto, altruista e coraggioso quando si tratta di fronteggiare i veri ostacoli della vita da risultare un vero eroe.
Per la sua donna, per i suoi Fratelli e per il suo Popolo.
Questo volume, come suggerisce il titolo, si incentra proprio su di lui. Su di lui e la sua consorte Beth; la stessa coppia con cui è cominciato tutto dodici libri fa. La coppia che , in un modo o nell'altro, ci ha incatenate tutte a questa meravigliosa serie e ne fa da fondamento stesso perché alla fine, e questo libro arriva a ribadirlo una volta per tutte, Wrath è il re; la base; il baluardo della sua razza. Il pilastro su cui poggia la società vampirica, nonostante i suoi "cancri" e le sue guerre intestine. Lo capirà Wrath stesso - pagina dopo pagina - accettando in tutte le sfumature il compito a cui è stato fin dalla nascita destinato e onorerà la memoria e gli ideali dei suoi genitori, che scoprirà più che mai simili a sé.
Come sappiamo infatti Wrath non è mai stato felice di fare il Re; di essere relegato a una scrivania e tenuto forzatamente lontano dal campo di battaglia per via della sua cecità. Lui è un uomo fatto per tenere in mano una spada con cui uccidere nemici e non una penna con cui firmare documenti...
Si sente protagonista di un compito ingrato ed inutile; proprio per questo mai e poi mai vorrebbe riservare lo stesso destino ad un futuro figlio. Un figlio che in ogni caso non desidera perché metterebbe a repentaglio la sopravvivenza della sua adorata
shellan. Non è sulla sua stessa lunghezza d'onda Beth che invece un figlio lo vuole eccome... Da qui scaturisce quella che sembrerebbe la crisi coniugale del secolo... Non fosse che si risolve in maniera un po' troppo semplicistica, alla fine, e talmente repentina da apparire quasi incoerente.
Non voglio approfondire troppo per non correre il rischio di svelare particolari, quindi mi limiterò a parlarvi di quello che ho apprezzato di questa
storyline principale, senza infierire troppo su i palesi difetti che indubbiamente presenta, come la mancanza di passione e dell'erotismo selvaggio ed elegante con cui la Ward ha sempre provveduto a deliziarci o la mancanza di "importanti" colpi di scena che rendessero un po' meno prevedibile lo sviluppo della trama.
Quello che c'è da sottolineare in quello che in questo libro vivranno Beth e Wrath innanzitutto è il calarsi, finalmente, l'uno nei panni dell'altra per arrivare a comprendersi fino in fondo. Era forse questa empatia profonda l'unica cosa che ancora mancava al loro rapporto d'amore perfetto. Ciò che li renderà, adesso più che mai, una coppia solida, compatta, unita contro le difficoltà; in cammino, insieme, verso una nuova era per tutta la Razza. E qui entra in gioco la seconda cosa bella e importante messa in atto dal processo di maturazione e consapevolezza di Wrath ossia una "nuova Monarchia", cioè una monarchia più vicina al popolo e più lontana dalle macchinazioni e dalle "regole" imposte dalla
glymera, una monarchia che si basi non più sul diritto di sangue ma sulla fiducia e la stima del popolo che governa. In questo senso, quasi inconsapevolmente, Wrath si avvicinerà moltissimo agli ideali e all'operato di suo padre Wrath, che lo ha lasciato orfano in tenera età morendo quattrocento anni prima. Ho trovato bellissimo il parallelismo fra i due "re" attraverso i numerosi flashback in cui abbiamo avuto modo di conoscere meglio le origini del Re Cieco e il suo retaggio, anche spirituale. "Wrath
senior" e "Wrath
junior" sono l'uno il complemento dell'altro... Uomo più di politica il primo, mosso da nobili ideali e incorrotti sentimenti, imparerà ad essere un guerriero; Guerriero invece il secondo, imparerà a diventare un uomo di politica proprio perchè mosso dagli stessi nobili ideali e puri e saldi sentimenti che lo rendono degno figlio di suo padre.
Altra cosa che ho molto apprezzato è stata la compenetrazione tra il "mondo" umano e quello "vampirico" tra Beth e il suo Wrath. Visto il rilevante aspetto umano della natura di Beth, esso assume in questo libro un ruolo fondamentale che viene valorizzato e posto ad eguale importanza.
Altre tre sono le storie collaterali che continuano a svilupparsi sempre più: quella di Xcor e Lyla, quella di Assail e Sola e quella di Trez...
La storia di Xcor continua ad essere per me la più coinvolgente ed emozionante. Nonostante la sua bruttezza, la sua durezza e i suoi intenti sovversivi, pezzo dopo pezzo Xcor si è spogliato della sua armatura per risultare ai miei occhi assai tenero. Fin troppo, per la verità. Perchè, mi duole dirlo, qui subentra un'altra falla della storia dal momento che le fiamme e il fuoco promesse in questi ultimi romanzi si sono spente con un semplice "bicchiere d'acqua". O meglio, con una promessa. Capirete da sole il perchè.... Mi dispiace, sento in maniera molto netta la mancanza di un antagonista; di un
vero nemico. E' tutto fin troppo blando e semplicistico. E' sparita quella tensione e quel pericolo che si respirava nei passati volumi e credo che ciò penalizzi molto la lettura rendendo gli esiti un po' troppo scontati. E' vero che vogliamo i "lieto fine" Sono
quelli che ci piacciono, ma sono ancora più belli quando ci si arriva con difficoltà. Il brivido, il timore per i personaggi che amiamo e la tensione sono quegli ingredienti che danno abbrivio alla lettura. In questo l'autrice - che probabilmente ci aveva abituati troppo bene - sta perdendo di mordente e mi auguro che abbandoni questa vena buonista che sta un po' offuscando la sua sana cattiveria
ad hoc, che così tanto ci piaceva.
Ad ogni modo, per quanto riguarda Xcor, in tutta onestà lo preferisco decisamente così. E la coronazione del suo amore per Layla che, nonostante tutto, ricambia i suoi profondi sentimenti è ciò che bramo di più (A PARTE IL DESIDERIO INSOPPRIMIBILE DI LEGGERE CAPITOLI E CAPITOLI INTERI SU LASSITER PERCHE' LO ADORO E NON POSSO PIU' FARMI BASTARE LE SUE SPORADICHE APPARIZIONI E LE SUE ASSURDE BATTUTE CHE MI ILLUMINANO LA GIORNATA!... NE VOGLIO DI PIU'!!!!!!!)
Quella tra Sola e Assail è una storia che non riesco ancora bene a inquadrare. La loro è sicuramente una storia d'amore coinvolgente. Tra le quattro presenti in
The King a mio avviso anche la più magnetica e sensuale, ma non riesco ancora a capire se Assail mi piaccia o no; se possa fidarmi o no. Come Sola temo il suo lato criminale e la mia avversione è legata a doppio filo con il mio insopprimibile odio con tutto ciò che a che fare con la cocaina. Quindi, a meno di una sua profonda disintossicazione e una drastica conversione a U sulla retta via, resta ancora nella casella "antipatici".
Cosa ben diversa per quello che riguarda Trez.
Mi piace. Mi intriga. Mi sta simpatico.
Così come iAm. E quel "mostruoso Dio del sesso" del Boia. Una new entry assai intrigante e promettente.
Ciò che mi consola e che mi elettrizza è sapere che il prossimo libro sarà incentrato soprattutto su di loro, le Ombre, e spero in una storia al fulmicotone, che si distacchi dallo spauracchio delle forti similitudini che sembra talvolta di notare con la storia di Rhev e dei
Symphath.
Chi altro menzionare? Abalone forse, o John che sta entrando sempre più in contatto con il Darius celato dentro di lui. Tutti gli altri sono nominati qua e là, ma non hanno alcuna incidenza rilevante sulla storia, ma fa sempre piacere sapere che ci sono. Riescono a far provare ogni volta al lettore la sensazione di far parte della Famiglia.
Ed è questo quello che conta.
E' questo quello che ci fa tanto amare la
Black Dagger Brotherwood Series: la familiarità, la sintonia; il senso di appartenenza a questo mondo fantastico ma così reale, ai suoi protagonisti e alle loro vicende. E' questo il bello. Sempre, a prescindere.
Ed è questo quello che ce la farà sempre amare!
La Serie: La Confraternita del Pugnale Nero
1. Dark Lover (Wrath e Beth)
2. Lover Eternal (Rhage e Mary)
3. Lover Awakened (Zsadist e Bella)
4. Lover Revealed (Butch e Marissa)
5. Lover Unbound (Vishous e Jane)
6. Lover Enshrined (Phury e Cormia)
6.5 La confraternita del pugnale nero – La guida definitiva
7. Lover Avenged (Rehvenge ed Ehlena)
recensione QUI
8. Lover Mine (John Matthew e Xhex)
recensione QUI
9. Lover Unleashed (Payne e Manello)
recensione QUI
10. Lover Reborn (Tohrment e No’One)
11. Lover at Last (Qwinn e Blay)
12. The King. Il Re è tornato
12. The Shadows in uscita Aprile 2015
L'Autrice
E' una giovane autrice di romanzi d'amore di genere erotico-paranormale. Il suo vero nome è Jessica Bird (nome con cui l’autrice firma romance contemporanei) e vive nel sud degli Stati Uniti, insieme al marito ed alla sua amata Golden Retriever. Dopo la laurea ha iniziato a lavorare a Boston nel settore sanitario e ha passato molti anni a capo di uno dei principali centri medici accademici nel Paese. La scrittura è sempre stata la sua passione e la sua idea di paradiso è un giorno intero con la sola compagnia del suo computer, del suo cane e di una buona tazza di caffè.
Ha raggiunto il successo con le serie La Confraternita del Pugnale Nero e Gli angeli caduti. Ogni sua uscita scala le classifiche del New York Times e quelle dei principali Paesi europei, fra i quali Francia, Germania e Spagna. In Italia le sue serie vengono pubblicate, con enorme favore dei lettori, da Rizzoli e Mondolibri.