domenica 30 novembre 2014

RESTA SEMPRE QUI Gayle Forman Recensione in anteprima

In un giorno qualunque Mia perde tutto. La sua famiglia, le sue certezze, il suo posto nel mondo. Steso fra le macerie di un auto distrutta, giace il suo corpo ancora in vita, la sua anima invece ne è al di fuori, osserva, immagazzina ciò che vede e lo proietta davanti a sé, come un terribile film di cui non si vuol conoscere il finale.. E’ consapevole del buco nero che la circonda, della perdita straziante che minaccia di toglierle  il respiro, ma i suoi polmoni non smettono di funzionare, imperterriti guerrieri che continuano a combattere una battaglia personale di sopravvivenza. È così che Mia resiste all'incidente e vede la sua famiglia volare via lentamente dal palmo della sua mano. È così che si accorge di ogni più piccolo frammento della sua esistenza finitole sotto la pelle, come una scheggia indelebile. Ed è così che sente quella voce, il sussurro implorante di un ragazzo, il suo fidanzato, che le chiede di restare, di non seguire i suoi cari, di rimanere qui, in questo mondo, con lui. E lei resta.........



RESTA SEMPRE QUI
Gayle Forman


 Traduzione a cura di Maurizio Bartocci
Casa editrice: Mondadori
Genere: Romanzo contemporaneo
Pagine: 270
Ebook: 6.99€
Prezzo: 15.00€



Trama

Mia e Adam si rincontrano tre anni dopo il risveglio di lei. L'incidente ha cambiato tutto: il mondo di Mia, dentro e fuori, non è più lo stesso, neanche per quanto riguarda l'amore. Mia e Adam si erano persi eppure, a fatica, si ritrovano. Sono diventati due musicisti famosi, ora: lui è una rock-star amatissima, lei violoncellista di fama internazionale. E tra ricordi, rimpianti, nuovi corteggiamenti e confessioni, Mia e Adam provano una volta per tutte a superare il dolore e a ricomporre la musica dei loro cuori.



Opinione di Sybil

È la prima volta che mi capita di leggere il seguito di una storia e di trovarlo ancor più bello del precedente. Soprattutto se già il primo libro aveva fatto breccia dentro di me. Resta anche domani (recensione QUI) è stato per me come un meraviglioso e doloroso viaggio tra la vita e la morte, tra ciò che c'era e ciò che invece è rimasto, un percorso fatto di ricordi felici e mai nessun rimorso. Un libro intenso, che faceva da mediatore tra sofferenza e rinascita, coprendo ogni altro pensiero con una coltre di nebbia indefinita, come quella che al mattino non si vuole alzare, ponendo il lettore nella condizione di isolarsi da tutto il resto per concentrarsi unicamente su Mia e sulle sue emozioni. Un'esperienza davvero incredibile, che mi ha offerto molti punti di vista su cui fermarmi a riflettere. Ovviamente, avendo adorato questo libro, sul suo seguito avevo delle aspettative molto ampie. Di solito è sempre così, ma spesso ne resto delusa, in quanto la potenza del primo finisce sempre per lambire la stabilità del secondo. In questo caso è andata diversamente.
Resta sempre qui non è solo la continuazione di Resta anche domani, ma è un romanzo dotato di vita propria. È vivo, intenso, penetrante e vibrante, cosa non sempre scontata quando si parla di una serie e tutti coloro che sono soliti leggerle sapranno riconoscere quanto è complicato riscontrare queste caratteristiche. Qui non conosciamo solo l'evolversi di situazioni iniziate in un altro libro, bensì scopriamo dei particolari, dei dettagli importantissimi che vanno ad arricchire la storia passata, riportandola in vita, con la sua durezza, ma anche con tutta la sua intensità.
In Resta anche domani Mia intraprende un viaggio extra corporale, che la porterà a scindersi dal suo corpo in fin di vita, potendo così osservare tutto ciò che la circonda senza che ovviamente qualcuno si accorga di lei. È come intrappolata in una terza dimensione in cui vede e sente tutto, ma dalla quale non riesce a uscire. La sua mente è un vortice di pensieri, ricordi della sua famiglia perduta, armata della consapevolezza che niente sarà più come prima. In quella piccola sala d'attesa che è diventata la sua esistenza, deve decidere cosa fare, se andare in cielo con i suoi cari o restare e continuare a vivere. Al suo capezzale c'è Adam, il giovane amore della sua vita, che la supplica di rimanere, di sopravvivere e lei, spinta da una forza maggiore, decide di restare. Qui si conclude il libro e da questo punto si snoda la storia che prenderà vita in Resta sempre qui.
Ormai sono passati alcuni anni e di quell'amore che legava i due ragazzi è rimasto solo lo scheletro. Ognuno intento a seguire la propria vita, ognuno perso per la sua strada. Adam e la sua band hanno raggiunto il successo e Mia ha intrapreso la sua brillante carriera di violoncellista. Sin da subito non è chiaro cosa abbia separato le loro vite, il loro amore. La storia questa volta è narrata dal punto di vista di Adam, il quale si apre a noi mostrando veramente il suo cuore, le sue emozioni più profonde. Davanti ai nostri occhi si va via via disegnando l'ombra di un uomo che non riesce a trovare pace, che non è in grado di tagliare i ponti con il passato per poter tornare a vivere. La separazione da Mia lo sta uccidendo lentamente, come un veleno iniettato in vena da un macchinario letale e lui non riesce a trovare il motivo per il quale lei abbia deciso di allontanarlo, di chiuderlo dietro una porta e sbarrare tutte le vie di fuga. Nonostante sia passato del tempo e la sua vita abbia preso una piega soddisfacente, dentro si sente marcio, spento, incatenato al ricordo di un amore vero e profondo che non ne vuol sapere di liberare la sua mente. È rimasto bloccato nel punto di rottura uscendone distrutto. Poi un giorno incontra di nuovo Mia e anche questa volta, sarà la musica a fare da richiamo tra di loro. Infatti è attraverso quest'ultima che hanno comunicato in tutti questi anni, senza parole, discussioni, ma solo con le note che uscivano incrinate dai loro cuori. E proprio grazie a questo silenzioso richiamo che sempre li ha tenuti connessi, in quella calda serata newyorkese le loro strade arrivano ad un punto di collisione.
Finalmente è giunto il momento di fare i conti con il passato, di farsi male riaprendo vecchie ferite, ma cercando con esse di guarire.
Ciò che più mi ha affascinata di questo libro è la dimensione del ricordo, visto non solo come fonte di dolore, ma come punto di partenza per poter ricostruire un futuro. Tutto il romanzo è tempestato dai ricordi di quando ogni cosa era al posto giusto e la sofferenza era soltanto un pensiero lontano. Le cene passate in famiglia, il primo campeggio insieme, i concerti, i sussurri sotto le stelle, semplici frammenti di quotidianità. Un momento della loro vita insieme contrassegnato dalla voglia di vivere e di assaporare il loro giovane e travolgente amore. Una leggerezza durata troppo poco, contrastata dall'arrivo della durezza dell'esistenza, che come un avvoltoio si precipita sulla carcassa e strappa i brandelli di ciò che resta, ricavandone un laido pasto. Ma è proprio il ricordo di quei giorni felici che adesso fa sentire Mia e Adam vicini, uniti da un vincolo indissolubile, capace di contrastare l'abisso che ormai li separa e il dolore diventa un semplice sottofondo dell'esistenza, troppo grande da non poter essere notato, ma reso sopportabile dallo scorrere incessante del tempo.
È così che lentamente i due ragazzi ricominciano a radunare i frammenti di ciò che è stato, facendo i conti con una sofferenza indicibile, leccandosi le ferite e cercando di risollevarsi. Hanno provato per anni a farlo da soli, senza l'aiuto reciproco, ma hanno fallito miseramente, diventando due isole staccate dal resto del mondo. Il ricordo è uno strumento doloroso, straziante, ma è anche l'unico modo per ritrovare la strada qualora la si fosse persa. Mia e Adam sono due anime smarrite dentro a quel grande buco nero che ha risucchiato tanti anni prima le loro esistenze, il loro destino. Chissà se ritroveranno il modo di riscoprirsi, di ripartire dal punto esatto dove tutto è finito. A volte ciò che è rotto non si può più aggiustare e le loro strade si sono separate per puro istinto di sopravvivenza al dolore.
Forse Adam continuerà a cercare per sempre quella voce, che lo chiama nel bel mezzo del rumore assordante che lo circonda, senza mai trovarla. O forse si accorgerà che è sempre stata lì a gridargli di voltarsi, ma che per colpa della rabbia, non è più stato in grado di sentirla.
Qualsiasi cosa ci sia lì fuori ad aspettarli, non sarà di certo facile da affrontare.....

Un romanzo intimo e toccante, nel quale il domani si confronta con un oggi difficile da digerire e da vivere. Una storia che ci parla della purezza del vero amore, unica forza in grado di sconfiggere  il buio più profondo, unica arma di difesa contro le crudeltà della vita. Resta sempre qui ci dice senza mezzi termini che è complicato rialzare gli occhi dopo aver visto tanto orrore, ma che non bisogna mai smettere di vedere la bellezza in tutto ciò che ci circonda.

L'autrice



GAYLE FORMAN, giornalista freelance, si occupa da sempre di giovani e tematiche giovanili. Con il marito Nick ha compiuto un viaggio intorno al mondo, grazie al quale ha raccolto un patrimonio di esperienze e informazioni che sono confluite nei suoi libri. Ha vinto, fra gli altri, il prestigioso premio NAIBA Book of the Year Awards e l'Indie Choice Honor Award. Vive a Brooklyn con il marito e due figlie, di cui una adottiva.

La serie "If I stay" è composta da:
Resta anche domani (recensione QUI)
Resta sempre qui ( 2 dicembre 2014)


Colgo l’occasione per fare un grande ringraziamento alla casa editrice Mondadori e ad Anna per avermi permesso di legge in anteprima questo splendido romanzo. Grazie di cuore!





“Resta sempre qui” sarà disponibile dal 2 dicembre in tutte le librerie e in tutti gli store on line. 

2 commenti:

Cecilia Attanasio ha detto...

L'ho terminato qualche giorno fa e postato la recensione giusto ieri; purtroppo a me non è piaciuto affatto.

Sybil Sognandotralerighe ha detto...

Cara Cecilia, sono andata a leggere la tua recensione e trovo che sia un ottimo punto di vista... In fondo è bello scambiarsi opinioni, confrontarsi, soprattutto se le impressioni sono state diverse.. Quello che per me è stato più significativo in questo romanzo è proprio il modo in cui ci viene mostrato Adam, una persona molto diversa da come me lo ero immaginato nel primo libro...
Sono comunque d'accordo con te riguardo al fatto che sarebbe bastato raggruppare i due romanzi in un'unica storia, ma questo purtroppo non è il problema che spesso incontriamo con le serie?
Un abbraccio.