sabato 8 novembre 2014

MENO CINQUE ALLA FELICITA' Virginia Bramati Doppia Recensione in anteprima

Stanche degli ormai obsoleti erotici?
Ci pensa Virginia
Stanche delle trite storie "già lette"? 
Ci pensa Virginia
In cerca di un sorriso?
Ci pensa sempre Virginia
In cerca di  "atmosfericoromanticismo?
E' sempre Virginia Bramati che ci pensa...
Per tutto il resto non serve altro che tutta la vostra curiosità,
una tazza di tè e qualche biscotto calorico.
(opteremmo per evitare l'arrosto...)


E' con immensa soddisfazione da lettrici,
 con orgoglio tipico delle amiche "di parte"
che siamo lietissime e felicissime
di parlarvi di:
(In uscita l'11 Novembre)


MENO CINQUE ALLA FELICITA'
Virginia Bramati

Non ho mai creduto ai colpi di fulmine, 
ma sono convinta esista un "riconoscersi", 
un piacersi istintivo, 
che deve poi confrontarsi con scelte di vita 
se non proprio comuni almeno compatibili.

Editore: Mondadori
Collana: Libellule
Genere: Romance contemporaneo
Pagine: 224
Prezzo: 10.00
ebook: 4.99
Copertina flessibile 

Trama


Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... ma hanno anche permesso a Nuccia, l'adorata nipotina, di dar loro un nome e giocarci tutto il tempo fino a considerarle le sue migliori amiche. Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante. Costanza è decisa a riprendersi la stanza mandando via l'uomo misterioso con l'aiuto di Max Bauser, fidanzato dell'amica Annalisa detta Sassi, e si rimbocca le maniche per riuscire a far tutto... Ma molte sorprese ancora l'attendono nei cinque giorni che la separano dal Natale. E intanto, la neve comincia a cadere...


Poiché quando si parla di Virginia Bramati io parto per la tangente... Charlotte (con molto piacere) ha accettato di leggerlo a sua volta... così essendo sempre io troppo accecata dallo stile di questa impareggiabile autrice, ho voluto lasciarvi  due punti di vista (non chiamiamoli POV per carità!!!), considerato che Charlotte spesso riesce a stare con i piedi un po' più per terra di me.


Opinione di Charlotte 


Per entrare al meglio nell' atmosfera natalizia regalatevi questa imperdibile favola dolcissima ed esilarante che sono certa vi farà sognare ad occhi aperti: in essa  troverete l' albero, il vischio,  il panettone , la famiglia, i bambini,  la magia. E naturalmente  una storia d' amore in boccio, una missione da compiere, una protagonista formidabile per grinta e ironia  coadiuvata da personaggi tratteggiati con affetto e simpatia.

Io mi sono letteralmente spanciata dalle risate e ho adorato questo libro: trovo che Virginia Bramati si sia rivelata oltremodo brillante e sagace, dimostrando di essere una scrittrice graffiante ma al contempo  di grande sensibilità, tenerezza e  autenticità. Capace di parlare con freschezza di emozioni spontanee,  affrontando temi profondi e anche molto tristi con leggerezza e perfino con il sorriso; in grado  di ragionare su più livelli di età e di consapevolezza immedesimandosi in giovani, anziani, bambini ; bravissima nel parlare dell' amore e della felicità con  coinvolgimento  senza cadere nello stereotipo e nel forzato.

Cinque giorni alla felicità non è mai sopra le righe, nè alla ricerca costante della battuta di spirito, ma è costruito con grande sobrietà ed equilibrio di  componenti. Il che non significa affatto che si tratti di  un romanzo prevedibile, tutt’altro! Il susseguirsi di sequenze oniriche, spiritose, romantiche invoglia a proseguire la lettura pagina dopo pagina, risata dopo risata;  e a volte la lacrima " da ridarella" può  trasformarsi repentinamente in commozione e in pianto. 
Cosa potrà mai succedere in cinque giorni? Di tutto, nella mente di Virginia Bramati e quindi nella storia da lei immaginata, in un continuo gioco di contrapposizioni tra lo scenario sofisticato della laboriosa e glamorous  New York  finanziaria e la tradizionale e “ coccola” campagna brianzola; tra una trattoria a gestione familiare e la  redazione  di un giornale economico, tra un uomo autentico da mangiare di baci  e uno  finto e un po’ cialtrone. Il lettore viene coinvolto nelle vicende di una famiglia al femminile  che ha perso il suo centro, composta da tre donne un po’ alla deriva, ciascuna con la sua personalità e costretta a ricomporre i pezzi di una realtà che aveva il suo collante nel padre che non c’è più;  coadiuvate da due nipotini un po’ saggi e un po’  immaturi  come solo i bambini riescono ad essere. Ogni personaggio è caratterizzato in modo   peculiare, tratteggiato con ironia e affetto – e nel caso del bell’ Andrej, anche con qualche piacevole divagazione estetica - e il lettore lo  conosce attraverso gli occhi della protagonista: che  in una sorta di diario in prima persona  , un po' acidella e un po' tenera, straordinariamente umana, non risparmia considerazioni sottilmente argute a nessuno,  nemmeno a se stessa e al padre deceduto.
Impiegando un lessico variopinto, simile a una tavolozza dalle infinite nuances, Virginia Bramati si lascia andare a considerazioni da sbellicarsi, a riflessioni profonde sulla perdita e la nostalgia ( certo che un aldilà come quello in cui si trova Roccia, è da farci la firma!), indugiando sul  sapore delle tradizioni e la verità delle emozioni semplici e pulite.  E non da ultimo,   permette agli animi più romantici di fantasticare  su un delizioso  paio di begli occhi verdi, sui primi approcci di due persone attratte l’ una dall’ altra, sulla felicità del Per Sempre.
Una segnalazione ai lettori che hanno apprezzato Tutta colpa della neve:  se pensate che la “ mamma” di Sassi e Max si sia dimenticata dei due piccioncini, sappiate che vi state sbagliando:  se verrete a Verate per Natale, avrete modo di salutarli: oche, abeti e neve permettendo. Insomma, un altro motivo per non lasciarvi scappare questo splendido libro!



Opinione di foschia75

AVVERTENZE
La mia opinione è spudoratamente di parte, scritta da una lettrice accecata dallo stile dell'autrice, perciò se non la vorrete leggere, per paura che non sia veritiera, liberissimi. Però una volta letto, se c'è un minimo di realismo in quello che ho scritto... tornate e fatemelo sapere, il vostro giudizio per me è importante, e credo anche per l'autrice.



Ogni autore/trice ha la sua impronta narrativa, quello stile peculiare che la distingue dai colleghi, e che con il tempo il lettore riesce a riconoscere romanzo dopo romanzo. Il pregio assolutamente vincente di Virginia Bramati è l'ironia magistralmente intrecciata con il romanticismo. I suoi personaggi non soffrono di manie di persecuzione, non sono depressi, non fanno ragionamenti che non combaciano con la loro età anagrafica. Sono personaggi capaci di auto criticarsi, di non piangersi addosso ma di utilizzare i propri difetti come leve per superare l'impasse emotivo. Ho cercato di cogliere in questo romanzo qualche eco del precedente. Il risultato mi ha lasciato completamente ammaliata: nessun copia incolla, nessuna eco del canovaccio precedente, solo il ritorno sulla scena dei due protagonisti Max e Annalisa, ma invitati come graditi ospiti. Questo romanzo crea l'atmosfera, ti invita nella cornice della Famiglia, in un periodo dell'anno che come dice una famosa pubblicità rende tutti più buoni (e propositivi).
Devo essere sincera (e Virginia non me ne vorrà... spero), ma prima di iniziare a leggere Meno cinque alla felicità (e anche qui finalmente un libro che non si confonde con altri cinquanta titoli simili) ero prevenuta sul personaggio di Costanza, avevo paura di trovare una donna poco simpatica e incisiva, e invece ho scoperto un personaggio capace di far sorridere, di farmi capire che spesso è proprio l'imperfezione a rendere una persona unica nel suo genere, capace di attirare l'attenzione grazie ai suoi poco eleganti exploit, alla sua diffidenza, e quel modo di essere un tantino fuori luogo con le uscite infelici, ma pur sempre irresistibili. Le donne plasmate da Virginia Bramati non sono mai scialbe, hanno una grinta tutta femminile che si riverbera sulla lettrice con una naturalezza disarmante. Le storie che scrive sono quanto di più vicino ci sia alla realtà, con un pizzico di ironia che arricchisce il genere (e che dovremmo utilizzare più spesso nella vita di tutti i giorni). Non è la prima volta che dico quanto il romance ironico sia il mio genere preferito, fondamentalmente perché mi aiuta ad alleggerire i pensieri alla fine della giornata, mi riempie il cuore di emozioni soffici e rosa e mi risolleva l'umore senza ricorrere al ginseng o a tisane dalle dubbie qualità miracolose. Basta un romanzo come questo per svegliarsi più leggere il giorno dopo, e ripensare alle esilaranti quasi tragicomiche scene che fanno spuntare il sorriso anche a distanza di giorni.
Ancora penso (e mi chiedo sempre come se li pensi Virginia!) al muratore estone, poco muratore e meno ancora estone che calamita l'attenzione della lettrice per la sua caratterizzazione che completa quella della protagonista, due caratteri così diversi che solo il destino può mettere insieme. Il mistero intorno alla sua provenienza e alla sua professione, condurranno la curiosa quanto impacciata Costanza a compiere degli errori di valutazione imbarazzanti... senza i quali questa storia non avrebbe lo stesso grip. Non si può certamente tralasciare gli altri irresistibili personaggi che fanno da spalla alla protagonista. Sua sorella Eleonora (e qui devo davvero fare i più sinceri complimenti all'autrice), un personaggio unico nel suo genere, senza le quali gesta, nulla sarebbe così frizzantemente esilarante. I sagaci nipotini di Costanza, affiancati dalle impareggiabili oche, che con la protagonista hanno un rapporto imbarazzante. Una voce fuori campo, senza la quale probabilmente le cose sarebbero andate in modo diverso. Quell'atmosfera a noi tanto cara delle feste in famiglia, che ci fa sentire a tratti più nostalgici (ah, ancora oggi capisco quel vuoto, posto a tavola) a tratti più ottimisti verso il futuro. Meno cinque alla felicità è si una storia splendidamente romantica, ma ancor prima è un romanzo corale, dove i legami infondono calore e speranza, dove si guarda al presente con serenità e al futuro con aspettativa, senza mai dimenticare quello che abbiamo ricevuto e quello che abbiamo da dare. Uno di quei romanzi da leggere, rileggere e regalare per sorridere e sospirare. Un piacevole argomento di conversazione tra romantiche amiche davanti a una tazza di tè e qualche dolcetto fondente (ecco mi sono ricordata che devo chiedere a Charlotte cosa ne pensa di Andrej Volkov!!)
Grande Virginia Bramati, ci delizi ogni volta in modo diverso e irresistibilmente brioso, sei terapeuticamente necessaria!!!
Infine! Infine! Voglio spezzare una lancia a favore della caratterizzazione dei personaggi maschili scritti da Virginia. Li adoro principalmente perché non passano le giornate a irrigidire la mascella e stringere il pugno lungo i fianchi, perché non hanno quell'atteggiamento da primate con la clava (seppur sempre affascinante eh!), ma sono uomini capaci di ascoltare, di comprendere senza voltarsi di spalle e camminare a passo di marcia. Uomini con un gran cuore, e la capacità di capire l'intricato animo femminile... eppure così irresistibilmente attraenti, perché a volte si può essere affascinanti anche senza effetti speciali, basta una carezza, una sguardo e un orecchio allenato!

Consigliatissimo come antidepressivo a tutti i livelli, come impeccabile intrattenimento prima, durante e dopo le feste natalizie... l'idea regalo più cool per l'amica, cognata, collega, zia, mamma e perché no, suocera!!!


L'autrice

Virginia Bramati vive e lavora a Milano. E assomiglia molto, per tenacia e simpatia, alla protagonista del suo primo romanzo, Tutta colpa della neve! (e anche un po? di New York). Il libro, nato come successo del passaparola in Rete, nella versione cartacea riveduta e corretta è stato uno dei bestseller dell'inizio del 2014. Il suo secondo romanzo, Meno cinque alla felicità, in uscita l'11 novembre, nella collana Libellule Mondadori.



A questo link potete leggere un po' di Virginia Bramati:



NOTIZIONAAAAAAA!!!!
Evento imperdibileeeee...

Virginia Bramati, 
Amabile Giusti,
Bea Buozzi,
Silvia Calvi
e Giorgio Ponte

saranno al BOOKCITY MILANO
leggete qui sotto:


4 commenti:

sangueblu ha detto...

Strepitose ragazze!!!! :-)

Anonimo ha detto...

Mi avete messo addosso una voglia incredibile di leggere questo romanzo... Quando arriva l'11!!!! Carolina

foschia75 ha detto...

Grazie Mylightblue!!
Carolina, se lo leggerai, torna a dirci cosa ne pensi? farebbe certamente piacere anche all'autrice.

Francy ha detto...

Che recensioni scritte benissimo ♥ Io l'ho finito qualche giorno fa e devo scrivere la recensione ^^