sabato 1 giugno 2013

IL SEGNO DEL DESTINO Robin LaFevers Recensione

Un' altra occasione nella quale il mio sesto senso ha avuto ragione. Un libro uscito in sordina, ma che tenevo d'occhio da molto tempo. Così lasciandomi guidare dalla vocina (che mi spinge sempre nella direzione giusta), l'ho cominciato.... e in un giorno l' ho finito. Non riuscivo a chiuderlo. L' ambientazione e le credenze popolari, la caratterizzazione della protagonista e la brama di potere, rendono questo tiepido romance storico, una lettura talmente coinvolgente da arrivare al punto di sospensione con addosso una fastidiosa malinconia.


Sono un' ancella della morte.
Cammino nella sua ombra oscura e compio il suo volere.
Servirla è la mia unica ragione di vita,
e ho consentito all 'irritazione di allontanare quel dovere dalla mia mente.
Non accadrà di nuovo.

IL SEGNO DEL DESTINO
di Robin LeFevers
 
 
Traduzione di Donatella Rizzati
Collana: Tif extra
Pagine: 464
Prezzo: 12.00
Rilegato con sovracopertina
 
 
 
Trama
 
Il destino di Ismae è stato scritto ben prima che lei nascesse: la Morte l’ha segnata con una cicatrice, ma questo marchio funesto si rivelerà invece la sua strada per la salvezza. Sarà proprio quella cicatrice a farla ripudiare dal marito, un uomo violento che è stata costretta a sposare. La mano della Morte continua a guidare la ragazza, che fugge da tutto per cercare riparo nel convento di Saint Mortain, dove alcune suore osservano ancora gli antichi riti tradizionali. Qui viene trasformata in una perfetta assassina; silenziosa, seduttiva e letale, un’ancella della Morte. Presto, Ismae viene inviata alla corte di Bretagna per fare luce sugli intrighi che mettono in pericolo non solo il regno, ma anche la vita della giovane duchessa Anne. Per riuscire nell’impresa, dovrà fare appello a tutto ciò che ha imparato nel convento. Peccato che non le abbiano insegnato come tenere
a bada i moti del cuore, e Ismae si ritrova lacerata tra il dovere e l’amore che preme nel suo cuore.
 
Opinione
 
Si, lo so. Sono un' appassionata di romance-storici, e forse davanti a letture romanticamente "datate" sono poco obiettiva, ma dico e ripeto che questo romanzo meritava più attenzione. Non sarà un capolavoro, ma quando l'effetto finale è così equilibrato, tra caratterizzazione dei personaggi, ambientazione e descrizioni, val la pena segnalarne l' esistenza. Mi ero fatta un' idea sbagliata di questa narrazione, pensavo ci fossero dei risvolti "paranormal" e invece ho piacevolmente assaporato il crudo gusto delle credende popolari sulla morte e le sue figlie, sui rimedi per ogni male che poteva affliggere la mente e il corpo dei poveri ignoranti del volgo, ma che poteva volgere a favore dei più fortunati e, se vogliamo acculturati feudatari....
Nel 1485 (e dintorni), la peste, la miseria e i giochi di potere, mettevano in ginocchio le popolazioni della Bretagna; la guerra faceva il resto. Su questo sfondo si muovono le numerose pedine di una scacchiera, la duchessa da incoronare e il suo fidato alfiere, la torre (ovvero le terre del feudo) da proteggere, i pedoni (ovvero il consiglio della duchessa) che stanno a difesa del potere e del titolo. Non manca nessuno.... e invece manca la caduta delle pedine, impersonata dalla morte, la triste mietitrice, che questa volta manda un rappresentante d' eccellenza... una delle sue figlie. Ismae, l'ancella della morte, un' ignara ragazzina investita di un compito più grande di lei.
Arma nelle mani del convento che l' ha accolta nel momento peggiore della sua vita, che l' ha plasmata per i suoi scopi, più o meno chiari. Si, la forza di questo romanzo risiede proprio nei giochi di potere, ricamati nelle trame sospese tra timori religiosi e più infidi fini politici. E non importa se questa troppo giovane donna tra un colpo di balestra e una goccia di veleno, avrà la malaugurata sventura di innamorarsi (non sto qui a rovinarvi la curiosità su Gavriel Duval, gentiluomo e cavaliere dall' innegabile seppur tiepido, sex-appeal), perchè qualcuno le ha fatto credere che quando ci si accompagna ad una parentela ingombrabte come quella della Morte, non ci può essere spazio per l'amore, la passione e la pietà. Ma il cuore batte la morte in una partita all' ultimo respiro, e quando ormai tutto sembra perduto, anche la possibilità di amare, sarà proprio la morte a insegnare la pietà e il perdono alla sua ancella. L' amore conoscerà un' altra giornata, una nuova alba.... ma questa storia la leggeremo nel secondo romanzo della serie che, spero tanto la FANUCCI non ci faccia attendere o non leggere mai...
Un tiepido  YOUNG ADULT romance storico con una protagonista forte e determinata davanti alla morte, ma fragile e insicura davanti all' amore. Una narrazione con un solido sfondo storico, con personaggi realmente esistiti (a questo link potrete saperne di più: http://www.robinlafevers.com/history/ ).
 
 
 
 
 
 
 
 
L'autrice
 
 
 
 
 
Robin LaFevers è cresciuto seguendo una dieta costante di fiabe, mitologia del Bulfinch, e la poesia del 19 ° secolo. Non è sorprende che sia cresciuta fino a diventare una romantica senza speranza.
Anche se lei non si è  mai allenata come assassina o inquilina di un convento, ha frequentato la scuola cattolica per tre anni, che ha instillato in lei un fascino profondo verso i riti sacri e il concetto del Divino. E ' da allora che cerca risposte ai misteri della vita.
 Mentre molte di queste risposte ancora non sono state trovate, lei ha avuto la fortuna di trovare il suo unico vero amore, e di  vivere per sempre felice con lui nella California meridionale.
 
La serie HIS FAIR ASSASSIN (TRILOGIA):
 
1. GRAVE MERCY  (iL SEGNO DEL DESTINO - Maggio 2013 - FANUCCI)
2. DARK TRIUMPH  (appena pubblicato in America)
3. (NON ANCORA PUBBLICATO)