venerdì 18 gennaio 2013

ROMA 42 D.C. CUORE NEMICO Adele Vieri Castellano Anteprima

Exspectatio fere confecta est....
(l'attesa è quasi finita)
Per tutte quelle che sono cadute inesorabilmente ai piedi del tribuno laticlavio Marco Quinto Rufo e, sono rimaste ammaliate dalla penna di Adele Vieri Castellano, saranno strafelici di sapere che dal 31 GENNAIO potranno precipitarsi in libreria per conoscere meglio Quinto Decio Aquilato, degno e prestante "compare" di Marco Rufo.
Per tutte quelle che invece ancora non avessero tremato tra le righe di ROMA 40 D.C. (recensione qui ), ho proprio voglia di darvene un succulento assaggio.....


"Ah Giunone, ti ringrazio per questa vista" fece la donna battendo le mani e indicando con il dito ingioiellato quello scuro di capelli.
"Ti presento il tribuno laticlavio Marco Quinto Rufo. Legatus Batavorum fresco di nomina. Uno scandalo per il senato di Roma. Ma Caligola può fare ciò che vuole. Guarda il pubblico, è in visibilio"
Livia lo fissò per un interminabile istante. Non aveva avuto occhi che per il dio biondo che si stava rialzando da terra, con tutta la calma del mondo.
Una sensazione di gelo le attraversò il cuore, nonostante l'afa del pomeriggio.
Era lui. L'uomo incontrato nella Suburra nel giorno più infausto della sua vita. Un segno degli dèi.
Era nudo, solo il piccolo triangolo del subligaculum gli copriva i genitali. La sua pelle, come denso miele di castagno, brillava perfetta sotto il sole. I muscoli guizzavano a ogni movimento.
Ebano e avorio.
Luce e ombra.
Ade e Apollo.
Il legato fissò l' avversario. Nonostante la distanza Livia rimase impressionata dal magnetismo di quello sguardo, proprio come quel giorno nel più popoloso quartiere della città. Anche se non era rivolto a lei, sapeva bene cosa significasse avere quegli occhi piantati addosso.

Se non siete ancora convinte.....

"Ora ti mostro come bacio la donna che voglio, Livia. La donna che desidero tanto da sentire il cuore spezzarsi ogni volta che la guardo. Ora ti bacio e capirai la differenza che corre tra te e lei. Tu sei la sola che voglio. Non dirò nulla in mia difesa. Solo che potrei morire, per te. Non importa con quale sofferenza. Non ho bisogno di prenderti perché sei già mia e tu sai che io ti appartengo. Niente e nessuno potrà dividerci, lo capisci? Niente e nessuno. "


ROMA 42 D.C.  CUORE NEMICO
di Adele Vieri Castellano

Collana: Narrativa
Pagine:  448
Prezzo: 10.00
Brossura

Trama

Il legato Marco Quinto Rufo, uomo di estrema forza e coraggio, è di stanza a Mogontiacum, ultimo avamposto dell’Impero Romano in terra germanica; a lui il compito di asservire la tribù dei chatti. Dopo una drammatica battaglia, il suo amico e compagno fraterno, Quinto Decio Aquilato, riesce a fare prigionieri i due principi, Ishold e suo fratello Raganhar. Ora che i nemici sembrano essere domati, un pericolo ancora più insidioso incombe su Aquilato, qualcosa che lui non avrebbe mai pensato di affrontare… Inizia così un amore impossibile tra un guerriero valoroso e una donna forte e caparbia divisi dai confini degli uomini ma non da quelli del cuore. Dalle selvagge foreste germaniche ai fasti, ai palazzi, ai templi della Roma antica, una storia di passione, ribellione e tradimento che vi trascinerà in un turbine di emozioni e colpi di scena con indimenticabili protagonisti.

L'autrice

Adele Vieri Castellano ha pubblicato per Leggereditore il suo primo romanzo storico, Roma 40 d.C., Destino d?amore, dopo aver vinto il concorso di racconti indetto dalla stessa casa editrice nel 2011. Nata a metà degli anni Sessanta, ha vissuto per anni in Francia e ha due punti ben saldi nella sua vita: la lettura e la scrittura. Vive a Milano, con tre gatti e un computer portatile. Nonostante le traduzioni, l?editing di libri, gli articoli e i romanzi che affollano le sue giornate, non dimentica mai le amiche, perché senza di loro, il suo sogno non si sarebbe realizzato.

Ancora due settimane e potremo tornare nell'antica Roma..... tra le braccia di Quinto Decio Aquilato.
Io spero ci sia anche un pizzico di Marco Rufo.....perché una volta entrato sottopelle non se ne può fare più a meno....

NEL CUORE DI ROMA ... un blog per raccontarsi

Cari scrittori in erba ... è arrivato il momento di non tenere più il vostro sogno semplicemente chiuso in un cassetto. Accanto al self-publishing, che è indubbiamente un gran mezzo a nostra disposizione per dar voce alle nostre parole, stanno nascendo sempre più iniziative per promuovere la scrittura creativa.
Oggi voglio parlarvi di una cosa che mi sembra assai interessante...
(e da romana m sento anche un po' di parte)
Il blog Voci di Roma, patrocinato dal Corriere della Sera, che tratta tutti gli argomenti che toccano chi vive nella Capitale o vi transita per lavoro o turismo, ha deciso di creare un nuovo spazio dedicato a chi ha "il pallino della scrittura". Un "contenitore" che accoglierà tutti gli incipit dei vostri romanzi inediti che possono essere di qualunque genere, con una certa predilezione per quelli romantici. E se hanno come cornice un' ambientazione romana o se sono comunque in qualche modo legati a questa magica e meravigliosa città tanto meglio; perchè il titolo dell'iniziativa e il nome di questa "cassetta delle lettere virtuale" dei nostri romanzi è proprio:

NEL CUORE DI ROMA





Potete inviarli alla mail epalma@rcs.it
oppure lasciandoli come commento al blog.
Quelli più letti e commentati saranno sottoposti per un giudizio a Christian Soddu, che i lettori del blog conoscono già.
E’ il titolare della West Egg Editing, agenzia di intermediazione editoriale, che si occupa cioè della lettura e valutazione di manoscritti da proporre eventualmente a qualche editore.
Come potrebbe accadere ai romanzi che gli stessi lettori sceglieranno fra quelli del “Cuore di Roma”.



Se volete saperne di più, vi rimando al link del blog Voci di Roma

http://vociromane.corriere.it/2013/01/16/un-blog-per-raccontarsi-inviateci-le-vostre-storie/#more-1300

NESSUNO SA DI NOI Simona Sparaco Recensione

Quando ho dato il nome al blog, con il "tra" volevo  rendere l'idea di una completa e avvolgente "immersione", in mezzo a parole, frasi e messaggi che potessero dare al lettore qualunque sensazione stesse cercando..... perché un libro è come un viaggio "terapeutico", in qualsiasi dimensione più vi piaccia andare, dalla più fantasiosa alla più realista.... la destinazione la scegliete voi.
Ma questa volta è stato diverso. In quel libro non mi ci sono potuta immergere.... perché solo leggendo la trama, mi sono resa conto che c'ero dentro fino al collo e non sarebbe stata una nuotata rilassante.... ma un annaspare in acque agitate.
Un romanzo che mi ha scelto. Una porzione di cuore, non solo della sua autrice, ma di tutte "noi" di cui nessuno sa.... perchè a volte non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
La mia non sarà una recensione come quelle che leggete di solito. La mia sarà una lettera aperta da una mamma a una mamma.
 
 
 
NESSUNO SA DI NOI
di Simona Sparaco
 
 
Collana: A
Pagine: 256
Prezzo:  12.00
Rilegato con sovracopertina
In libreria dal 16 Gennaio
 
 
Trama
 
Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verde e blu delle grandi occasioni. Finalmente, dopo anni di inutili tentativi, di “sesso a comando” e di calcoli esasperanti con calendario alla mano, conosceranno il loro bambino. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è “troppo corto”. Ha qualcosa che non va.
Comincia così il viaggio di una coppia nella nebbia di una realtà sconosciuta. Luce e Pietro sono chiamati a prendere una decisione irrevocabile, che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi gli sta intorno. Qual è la cosa giusta quando tutte le strade li conducono a un vicolo cieco? E l’amore fino a che punto potrà salvarli?
Nessuno sa di noi è la storia della nostra fragilità. Di un mondo che si lacera come carta velina e di un grande amore che tenta in ogni modo di ricomporlo. Un’esperienza di dolore e rinascita raccontata da una voce così potente e umana da rimanere impressa per molto tempo. Un romanzo che scuote l’anima.


AVVERTENZE
 
 
Chi non ha provato non può capire
(e tantomeno giudicare...)
 
 
Chiedo a chi leggerà la mia opinione su questo potente romanzo, di non lasciare commenti in fondo al post. Vi chiedo il silenzio, che è meglio di mille parole. E..... sono e rimango quella che voi conoscete....
 
 
Opinione
 
 
Cara Simona,
sono sveglia dalle quattro di questa notte. Ho chiuso il tuo "cuore" e si è spalancato il mio armadio, quello con dentro i fantasmi (non uso per rispetto l'altro termine). Quello che tengo chiuso a doppia mandata a chi mi sta più vicino (e ha sempre evitato l'argomento), ma che ogni tanto torno inevitabilmente ad aprire per "sentire", ricordare....
Per te è Lorenzo, per me è Riccardo, per te è il numero 29, per me il 21, per te rieccheggia l'ineluttabile parola displasia scheletrica, per me il signor cromosoma 15 che una mattina, all'adunata, invece di stare sull'attenti, ha deciso che voleva fare flessioni e si è chiuso ad anello, decretando per un "capriccio", il destino del mio primo figlio. Attraverso la tua coraggiosa confessione, ho rivissuto e per certi versi rielaborato, il mio dolore e il mio inevitabile nuovo modo di affrontare la vita.
Dio ha cominciato a sbiadirsi quando a quindici anni ho visto mio padre arrendersi al cancro in cinque mesi. La visione "iniettatami" dalla famiglia e dal catechismo ha cominciato a perdere nitidezza, e oggi con un'insegnante d'eccezione come la vita, ho una visione tutta personale e forse un pò scientifica della vita dopo la morte e di Dio stesso. Ho cominciato a credere che l'uomo ad un certo punto dell'evoluzione, abbia sentito l'esigenza di una presenza discreta ma potente al suo fianco, e abbia idealizzato un uomo, una figura più "alta" di lui, che lo facesse sentire meno solo davanti alle avversità e allo sconforto. Abbiamo bisogno di credere che ci rincontreremo, ma non ci è dato sapere nè come, nè quando. Penso che se mai succederà lo capiremo. Siamo di passaggio, torneremo...
Le donne sono caratterialmente camaleontiche, un momento si caverebbero gli occhi per una fesseria, il momento dopo sono solidali oltre ogni parola. Ma chi siamo per giudicare le scelte degli altri, men che meno se non abbiamo provato con mano? Siamo nate guerriere, tenaci, perchè evolutivamente programmate per portare avanti la specie. E siamo costrette a prendere decisioni e fare scelte.... e in quel momento che anche noi ci vorremmo appellare a qualcuno più forte di noi, che dia la risposta al posto nostro. E invece siamo sole davanti alla scelta se premere il tasto OFF.... solo che poi il nostro rimane in ON e siamo costrette ad andare avanti, urlanti nell' "insonorizzata" vita dove è meglio tacere perché chi ci sta intorno trova più facile parlare del più e del meno.
Nessuno sa di noi, perché a volte è più facile restare ignoranti....
Io sono dovuta essere forte per gli altri, mi sono dovuta rialzare perché questo ci si aspettava da me, ho dovuto modificare il vestito da sposa che avevo misurato con la pancia, ho dovuto sorridere il giorno del mio matrimonio, ma quella non ero io, era il mio automa. E ogni volta che guardo quelle foto, so cosa c'era nel mio sguardo.
L'amore rende egoisti.... la vita realisti.
Sai qual'è la cosa che non dimenticherò mai fino all'ultimo dei miei giorni?
Il  freddo e il silenzio che hanno artigliato la mia anima e il mio cuore nel momento in cui ho dato quell'ultima spinta, quell'addio che ha strappato per sempre un pezzo di me. Non l'ho potuto vedere.... non ho avuto il coraggio di chiedere...
Pensando al tuo compagno e a quello che oggi è mio marito, mi sono venuti in mente Dante e Virgilio.... Noi, scortate all'inferno e ritorno, da una guida d'eccezione. Io non ho chiuso la porta a mio marito, perché quella mattina quando mi è crollato il mondo addosso, quando la voce attutita del ginecologo mi raggiungeva come se fossi sott'acqua, ho visto mio marito piangere.... l'unica volta da quando lo conosco. E lui come Pietro ha deciso il dopo, solo che mio figlio riposa in un cimitero e credo che neanche mio marito sappia quale.
Se mai leggerai questa lettera, spero tanto, con tutto il cuore che la natura ti dia una seconda possibilità.... ma se non dovesse essere così magnanima, spero almeno che la mattina appena sveglia, nell'altra metà del letto ci sia sempre il tuo Virgilio pronto a prenderti per mano e guidarti verso la "nuova giornata". 
Indossa l'armatura e cavalca la vita, anche quando cercherà di buttarti a terra.
Un abbraccio, foschia75.
 
 


Risposta dell'autrice
 
Ti ringrazio per la tua bellissima e commuovente lettera. Traspare tutta la tua forza, l'onesta', e l'amore che, malgrado tutto, nutri nei confronti della vita. Da "mamma" ti rispondo con una rassicurazione: scrivo romanzi da quando avevo dodici anni, e ho sempre usato la scrittura come forma di evasione. Non ho mai saputo usarla come sfogo, non sarei capace di scrivere un memoir. Ciò significa che anche questo romanzo non ha fatto eccezione. È vero che ho dovuto attingere a un dolore che conosco e che mi ha letteralmente paralizzato per due anni, ma è anche vero che Luce non sono io e che mio figlio non era Lorenzo. Io, al contrario di Luce, ho potuto contare su una famiglia straordinaria, che mi ha aiutata, protetta. Ho sentito la necessità di scrivere un romanzo così importante e impegnativo perché non trovo giusto che al giorno d'oggi non si possa parlare liberamente di scelte così difficili e dolorose, relegarle al contrario a mondi sotterranei e nascosti, alimentando il pregiudizio e l'ipocrisia. L'ho fatto caricandomi sulle spalle una grandissima responsabilità e ne sono consapevole, ma se vogliamo considerarci un paese civile, qualcuno doveva farlo. Ti scrivo questa lettera di getto, per ringraziarti innanzitutto del coraggio che hai dimostrato nel voler riaprire quell'armadio, immagino quanto possa essere stato difficile e doloroso. E per raccontarti anche qualcosa di Simona, visto che Luce la conosci già. Ho un bimbo dolcissimo, che si chiama Diego, e che riesce a farmi piangere quasi ogni volta che sorride. Quando l'ho messo al mondo ho espresso un desiderio: vorrei che questo mondo diventasse un posto migliore. Quando diventerà grande, avrò, come tutte noi mamme, l'arduo compito di spiegargli tanti indicibili orrori, mascherare tante nefandezze, abbellire brutture. Immagino però, che una cosa non sarà poi così difficile - non sarà certo facile, certo, ma neanche così difficile- e sara' il giorno in cui gli racconterò la storia di sua madre. Credo che Diego, prima di qualunque altro lettore, abbia il diritto di conoscerla. Lo farò con il cuore in mano, e se fino a quel giorno sarò stata una buona madre e lui avrà fiducia in quel cuore, mi renderà tutto ancora più semplice.
Ti ringrazio ancora, per lo spazio che mi hai dedicato, per la forza incredibile delle tue parole e per il coraggio che hai deciso di condividere con me.
Alla prossima lettura,
Simona.


 
 
L'autrice
 
 
Scrittrice e sceneggiatrice, è nata a Roma. Dopo aver preso una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere, indirizzo Spettacolo.
 
 
UN GRAZIE A SILVIA PER LA SUA GENTILEZZA E SENSIBILITA'.